Il governo e la sua maggioranza hanno cose importanti e difficili da fare, utili all’Italia e anche al proprio futuro politico. Non si facciano portare a spasso dalla polemica di giornata, la probabilità di uscirne perdenti è elevata. Il commento di Roberto Arditti
Roberto Arditti
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De Angelis, Vannacci e poi? Poca roba a destra, ma che noia la sinistra
De Angelis spara la sua “rivelazione” (non originale) ma poi non fornisce dettagli. Vannacci spreca la sua lunga e prestigiosa carriera militare per parlare di temi che poco aggiungono alla chiacchiera da bar. Dall’altra parte c’è la tendenza “progressista” all’indignazione permanente effettiva, ormai un riflesso condizionato, una sorta di movimento automatico che non certifica l’esistenza in vita di un movimento di idee che diventa governo della cosa pubblica
Il mondo di Kissinger e Prodi non c’è più. Meglio farsene una ragione
Il mondo di oggi è drammaticamente immerso in conflitti di ogni tipo, ma non per questo è un mondo senza prospettive di crescita o di pace. Non c’è però peggior modo di affrontarlo che usare categorie fuori tempo. È il ventunesimo secolo questo e non possiamo farci niente. Il commento di Roberto Arditti
No. Il caos in Francia non è colpa nostra
In preda a un senso di colpa in servizio permanente ed effettivo, c’è chi in Europa sostiene che le rivolte francesi sono figlie di una cattiva integrazione da parte degli europei. Il poliziotto che ha sparato farà i conti con la giustizia. Ma lo stesso deve accadere per tutti quelli che spaccano vetrine e rubano nei negozi in queste ore, perché sono innanzitutto teppisti e non indomiti combattenti per la libertà
Putin, Prigozhin e noi. La riflessione di Arditti
È colpa nostra di quanto sta accadendo? No, ma noi ci abbiamo messo del nostro, in particolare un sacco di soldi. Il corsivo di Roberto Arditti
Silvio Berlusconi il precursore. Scrive Arditti
Berlusconi ha scardinato le liturgie politiche italiane ben oltre il ruolo giocato dai suoi governi ed è forse utile ricordarne qui la portata rivoluzionaria, che è sintetizzabile in tre elementi. Il corsivo di Roberto Arditti
La destra dà mentre la sinistra pretende. Il corsivo di Arditti
Volendo cercare una sintesi sui motivi delle evidenti vittorie di destra negli ultimi anni (dentro e fuori l’Italia) possiamo fare sintesi intorno ad un concetto tanto elementare quanto assai significativo: l’elettore ha buone chances di ottenere qualcosa se vince la destra, mentre in caso contrario ha la certezza che gli verranno avanzate richieste, più o meno onerose
Meloni verde speranza. La vera sfida del premier nel barometro di Arditti
Gli italiani sono tornati a provare speranza, ed è questo sentimento che è il vero (e robusto) patrimonio politico che Giorgia Meloni “eredita” dal voto del settembre 2022. Il barometro di Roberto Arditti con i dati Swg
Il partito unico è sbagliato, per Renzi e Calenda litigare è una perdita di tempo
La sintesi in un solo partito fra due persone che hanno pretese di leadership è esercizio inutile, perché i partiti non hanno più la forza di esprimere collante sufficiente. Calenda e Renzi dunque hanno litigato (e sprecato energie) senza un motivo “forte”. Si tengano i loro movimenti e si organizzino per cartelli elettorali quando necessario, magari dotandosi di una figura di sintesi con proiezione esterna (oggi si fa il nome di Mara Carfagna)
La luna di miele è finita, ma per Meloni non è una brutta notizia. Il barometro di Arditti
La luna di miele è finita e con essa la stagione del senso di onnipotenza derivante dal nitido successo del settembre 2022. Ma il calo di consensi non deve preoccupare, anzi. La ragione per la quale questi dati sono una buona notizia per la premier e il suo governo è presto detta e si chiama “contatto con la realtà”. Il barometro di Roberto Arditti con i dati Swg
















