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La lezione di economia del prof. Zecchini (da San Diego). Per uscire dalla lunga stagnazione

Dalla lontana California, precisamente San Diego, dove si è tenuto all’inizio di quest’anno il più importante congresso di economisti del mondo, è giunta una serie di avvertimenti che i governanti della politica economica italiana farebbero bene ad ascoltare se veramente intendono tirare il Paese fuori dalla palude della stagnazione economica. Considerare nell’attuale programma economico italiano un incremento del Pil dello…

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Come far lievitare il Pil

Dal 2001 l’economia italiana non cresce in misura significativa, ma sembra ferma in una lunga stagnazione. L’un percento di crescita annua del Pil, a cui tende disperatamente la politica del governo dal 2013 e che è ripresentato nel Def per il 2017, non può definirsi crescita soddisfacente, ma più realisticamente una continua stagnazione che ci lascia indietro rispetto alle maggiori…

Ignazio Visco

Tutte le novità politiche nelle Considerazioni di Ignazio Visco

Se le conclusioni annuali del Governatore della Banca d’Italia sono di solito a cavallo tra il politico e il tecnico, quelle che Visco ha presentato il 31 maggio appaiono come una dichiarazione di netto sapore politico, con un richiamo ai molti problemi che angustiano non solo l’economia, ma anche la società italiana e quella europea. Le sue dichiarazioni spaziano molto oltre…

Sfide e sogni del paper di Renzi e Padoan sull'Europa

Al solito, nel dibattito nazionale argomenti di policy di grande importanza per il Paese rimangono in sordina per dare spazio a mesi di polemiche su questioni ai margini della società. Un esempio: le proposte a Bruxelles del documento Padoan per rilanciare la crescita economica in chiave comunitaria. Il documento, di ottima qualità, esplicita il pensiero del Governo sulla strategia per…

Perché è sconsigliabile il reddito di cittadinanza

Due anni fa è stato un economista francese, Thomas Piketty, a riportare al centro del dibattito la questione delle disparità di redditi nella società e delle sue cause. Oggi sono recenti rilevazioni ed analisi a gettare luce sull’andamento delle disuguaglianze e sulla complessità dei fattori a monte. In Italia le disparità sono aumentate dal 2007 al 2012, ma moderatamente (coefficiente…

Che cosa consigliano gli economisti Usa a Obama

Per un italiano che è andato nei giorni scorsi al più importante raduno di economisti del mondo, quello dell’AEA a San Francisco, la vera sorpresa è stata che i più famosi economisti americani, sia di propensione “democratica” che “repubblicana”, hanno apertamente parlato della debolezza dell’andamento della crescita economica americana e chiesto al futuro presidente, che uscirà dalle elezioni di novembre,…

Ecco il triste Scaricabarile su Banca Marche e Banca Etruria

La recente crisi di quattro piccole banche si presenta agli occhi di un osservatore attento e distaccato come un paradigma dei mali che affliggono il Paese da lungo tempo. Ignoranza, inganni, collusioni, norme ridondanti e poco efficaci per la stabilità del sistema, faciloneria nell’assegnare colpe in nome del populismo, fuga dalla responsabilità delle masse di risparmiatori e anche delle istituzioni,…

Come migliorare (all'inglese) la Pubblica amministrazione

Partecipare alle riunioni tecniche dell’OCSE a Parigi può essere un’occasione illuminante di confronto con le esperienze di Paesi più progrediti del nostro, ma anche di frustrazione nel constatare il ritardo che separa il nostro Paese da quelli e per la snervante lentezza con cui il necessario cambiamento procede nella realtà italiana. Questo è il caso di un recente incontro di…

Perché s'ha da fare una nuova riforma pensionistica

Dopo 6 grandi riforme dal 1992 al 2011 il problema della previdenza aveva perduto gran parte dell’attenzione dell’opinione pubblica e del governo. Improvvisamente tutto è cambiato con la sentenza della Consulta, che ha compromesso i precari equilibri del bilancio pubblico e costretto il governo a reperire più di 17 miliardi (1% PIL al lordo della tassazione di ritorno) non solo…

Ecco perché in Crimea tutti usciranno sconfitti

A chi giova l’intervento militare russo in Crimea? A prima vista sembrerebbe che i russi ne uscirebbero vincitori assumendo di fatto, se non di diritto, il controllo della penisola e forse anche della parte orientale dell’Ucraina. Nel contempo l’Occidente si vedrebbe perdente per via del sostanziale spezzarsi dell’integrità territoriale del Paese e del suo sogno di avvicinamento all’Unione Europea. Ma…

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