Vi è dunque una ripresa, consentita dal mutamento delle politiche economiche. E’ un bene. Sarà, però, una fase ancora contrassegnata dalla debolezza della domanda aggregata. Quando si parla di rischi di stagnazione prolungata non si intende tanto crescita zero, quanto un’evoluzione positiva, ma che si caratterizza per la persistente inadeguatezza della spesa degli operatori, siano essi consumatori o imprese, rispetto…
Sergio De Nardis
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Ecco le briglie che non fanno correre l'Italia
Riuscire a crescere del 2,5%, anziché dell’1,5%, abbrevierebbe di qualche anno il percorso per tornare ai valori di benessere pre-crisi e aprirebbe una prospettiva di lento ritorno ai livelli che erano nelle possibilità italiane prima delle recessioni, in particolare della seconda caduta recessiva. E’ immaginabile un simile tasso di crescita? Se si guarda al passato si dovrebbe dire di no.…
Che succede alla fiducia di imprenditori e consumatori?
La fiducia degli operatori nel mese di maggio evidenzia una nuova correzione al ribasso degli andamenti positivi riscontrati nei primi mesi del 2015. Ciò è evidente soprattutto per i consumatori la cui escalation di euforia registrata tra dicembre e marzo (+13 punti) è stata ridimensionata nei successivi due mesi (-5 punti nel bimestre aprile-maggio). I MOTIVI DEL CALO La revisione…
Che cosa sta davvero succedendo nel mercato del lavoro
Le rilevazioni Istat su occupati/disoccupati di marzo indicano che le condizioni del mercato del lavoro hanno interrotto, in febbraio e marzo, il lieve miglioramento che si era realizzato alla fine del 2014. LE VARIAZIONI MENSILI Occorre stare attenti a non leggere "troppo" nelle variazioni di singoli mesi che possono essere corrette nelle dinamiche successive, ma una considerazione la si può…
Istat, che succede a fatturato e ordinativi dell'industria
Le indicazioni sulle vendite segnalano che a guidare il rialzo dell’attività produttiva è stato principalmente il mercato estero, mentre quello interno si è mantenuto su un ritmo positivo, ma più contenuto. Nella media del bimestre gennaio-febbraio, le vendite delle imprese restano comunque ancora inferiori a quelle registrate in media negli ultimi tre mesi del 2014. COME MIGLIORA LA CONGIUNTURA Nell’insieme…
Ecco perché saranno (anche) le importazioni a favorire la crescita
L’Europa della moneta unica deve puntare a uno sviluppo che ha nella domanda interna il motore propulsore e non farsi guidare, come una piccola economia, da obiettivi di esportazioni. Lo studio dal titolo "In lode delle importazioni" pubblicato sulla newsletter di Nomisma mira a capovolgere l'attuale inclinazione europea per cui esportare è un bene e importare è un male inevitabile, senza considerare…
Perché i nuovi (veri) occupati sono ben pochi
I dati aggregati sul mercato del lavoro, riferiti al mese di febbraio, non mostrano discontinuità nella dinamica dei flussi netti di occupazione da collegare alla decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato, entrata in vigore il primo gennaio con la legge di stabilità. Una possibile spiegazione - da verificare con i dati completi e definitivi sulle forze di lavoro –…
Buone notizie dall'Istat
Continua a salire con decisione la fiducia degli operatori. Sul versante famiglie, è sempre il clima economico a guidare il balzo: questo indicatore è tornato a livelli che non si erano più visti dai primi anni dell'euro, ovvero nel 2001-2002. Guardando al dato fiducia in relazione all’evoluzione dell'economia, sono le percezioni circa l'andamento futuro della disoccupazione a registrare un netto…
Ecco i primi (insufficienti) effetti del metadone di Draghi
Frena a febbraio la discesa dei prezzi nell’area euro (-0,3% da -0,6% di gennaio). Al netto di energia e alimentari, la core inflation sale leggermente allo 0,7% (da +0,6% del mese precedente). Si è lontani dall’obiettivo del 2%, ma almeno le spinte alla deflazione, alimentate anche dagli effetti di seconda battuta della caduta del greggio, sembrano per ora contenute. Sono…
Ecco come la Germania annulla gli sforzi di Italia e Spagna
I faticosi processi di svalutazione interna compiuti soprattutto da Grecia, Portogallo e Spagna sono stati in gran parte vanificati dal fatto che il benchmark tedesco ha continuato a muoversi in senso opposto alle necessità del riequilibrio europeo. La Germania dal 2009, contemporaneamente alle svalutazioni interne dei paesi indebitati, ha persistito a sua volta sulla strada della svalutazione interna - con…