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Vi spiego perché la produzione fiacca non deve abbatterci troppo

Il brusco e imprevisto arretramento della produzione industriale in gennaio (-0,7%, -1,1% escludendo l'energia) getta acqua fredda sulla ripresa italiana. L'industria inizia il 2015 col piede sbagliato. Bisogna stare attenti ai motivi tecnici (di tecnica statistica) che possono stare dietro alla flessione di gennaio. Nel commentare il dato positivo e superiore alle aspettative dello scorso mese di dicembre avvertivamo della…

Perché la rondine della fiducia non porterà di sicuro la primavera della crescita

La fiducia dei consumatori presenta una percentuale di forte crescita – ben 11 punti percentuali in più tra dicembre e febbraio -, dato reso possibile dall’impennata della fiducia nell’evoluzione del sistema economico, ben +26% in due mesi. Allo stesso tempo si evidenzia una contrazione delle attese sulla disoccupazione e una crescita più contenuta - + 6 punti dalla fine del…

Perché l'export si è un po' ammosciato

Il calo del petrolio e il conseguente ridimensionamento del valore delle vendite all’estero dei prodotti energetici hanno inciso sulla flessione dell’export italiano extra-ue. Ma non si è trattato solo di questo: anche escludendo l’energia resta un segno meno per le esportazioni italiane di gennaio (-1,6% su dicembre), confermando un effettivo colpo di freno al di là delle vicende petrolifere. Nel…

Tutte le novità nei dati sul commercio estero

Nell'ultimo trimestre dello scorso anno il Pil è stato sostenuto dal buon andamento della domanda estera netta. Escludendo la componente di prezzo, si può infatti stimare che le esportazioni di beni sono aumentate in volume di oltre il 2%, mentre le importazioni in volume sono rimaste all'incirca stazionarie, se non in lieve flessione. Poiché il Pil è stato stagnante nel…

istat, disoccupazione, crescita

Come leggere gli ultimi dati Istat sul mercato del lavoro

Il mercato del lavoro, dopo il deterioramento autunnale, chiude in crescita il 2014. Il buon dato di dicembre (93.000 occupati in più rispetto a novembre, 109.000 persone in meno in cerca di lavoro e un tasso di disoccupazione che scende dal 13,3 al 12,9%) corregge in parte gli andamenti sfavorevoli dei mesi precedenti. I NUMERI Data, però, la volatilità dei dati…

Lo shopping di Draghi? Meglio tardi che mai. L'analisi di De Nardis (Nomisma)

A fronte dell’ulteriore scivolamento delle aspettative di inflazione indotto dalla caduta del petrolio, la Bce rompe gli indugi e lancia il Qe confermando le attese della vigilia. Una prima valutazione a caldo può riguardare tre aspetti: dimensione, comunicazione, condivisione del rischio. I NUMERI Per la dimensione, l’iniezione preannunciata è per ora di circa 1.150 miliardi (60 al mese in 19 mesi). E’ adeguata? Difficile…

Perché il bazooka di Draghi è necessario ma non risolutivo per l'Europa

La Bce è chiamata a cercare di contrastare il radicarsi nell’economia delle spinte disinflazionistiche e la caduta delle aspettative che vengono dal petrolio. E lo deve fare supplendo all’esaurimento delle munizioni convenzionali a sua disposizione (la riduzione dei tassi) con lo strumento non convenzionale dell’espansione della liquidità. E’ il quantitative easing (Qe), già perseguito con decisione dalla altre banche centrali…

MARIO DRAGHI BCE

Sarà utile ora il bazooka di Draghi per ammazzare la deflazione?

Gli effetti del petrolio si fanno sentire nel dato di dicembre dei prezzi al consumo. L'inflazione zero in Italia e a -0,2% nell'area ne sono la diretta conseguenza. Al netto degli effetti di primo impatto del greggio, l'inflazione è ancora positiva, sebbene estremamente bassa. Tutto questo era scontato e continuerà a essere così nei prossimi mesi. LE CONSEGUENZE SUI PREZZI…

Tutte le colpe della Germania che ha egemonizzato l'euro

Avere a cuore le sorti della moneta unica significa preoccuparsi non delle pause nell’aggiustamento fiscale dei paesi periferici né dei ritardi nei loro processi di riforma strutturale, ma dell’atteggiamento di negazione che la Germania ha rispetto a misure di sostegno del ciclo economico e di correzione dei i propri squilibri. Squilibri propagatori di effetti depressivi sull’intera area. "Are you willing…

Istat, perché la produzione industriale inficia le teorie di Juncker

La produzione industriale a ottobre (-0,1%) va peggio delle attese che generalmente scontavano qualcosa di positivo. L'indicazione che emerge è quella di un'industria che si muove su un sentiero sostanzialmente stagnante, frenata da una domanda interna ancora molto debole, appena compensata dal positivo - ma instabile - sostegno di quella estera. I NUMERI ITALIANI L'ultimo trimestre dell'anno ha, dunque, un…

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