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I 70 anni di Gino Strada, fondatore di Emergency, in 25 foto. La gallery

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Teresa Sarti, Gino Strada
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Gino Strada e Francesca Re David
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Gherardo Colombo e Gino Strada
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Gino Strada
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Gino Strada
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Gino Strada e Oscar Farinetti
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Gino Strada
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Gino Strada
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Gino Strada
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Gino Strada
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Gino Strada
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Alex Zanotelli, Rigoberta Menchú, Gino Strada
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Gino e Cecilia Strada
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Gino Strada e Giuseppe Sala
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Gino Strada e Lella Costa
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Marco Moratti, Gino Strada, Teresa Sarti e Massimo Longoni
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Massimo Cacciari e Gino Strada
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Rosella Miccio, Giuseppe Sala e Gino Strada
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Vittorio Agnoletto e Gino Strada
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Gino Strada
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Gino Strada
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Gino Strada

Il medico e attivista Gino Strada compie oggi 70 anni. Fondatore dell’ong Emergency, Strada è una figura di riferimento della sanità umanitaria in Italia. Nato a Sesto San Giovanni il 21 aprile del 1948, si è laureato in Medicina nel 1978 a Milano, dove si è specializzato in chirurgia. All’università ha partecipato alle attività del Movimento Studentesco.

Negli anni ‘90, è entrato a fare parte del Comitato Internazionale della Croce Rossa. In questa sede comincia a coltivare la passione per gli aiuti umanitari e l’impegno di portare cure e assistenza medica nelle zone più povere e in conflitto nel mondo.

Nel 1994, con la moglie Teresa Sarti, ha fondato Emergency, la prima missione è stata in Ruanda. Strada è stato premiato con il Colombe d’Oro per la Pace nel 2001. Il Movimento 5 Stelle l’ha nominato alla presidenza della Repubblica nel 2013.

In un post pubblicato su Facebook il 16 aprile, Strada ha proposto un’aggiunta all’articolo 11 della Costituzione per renderlo più intelligibile alla classe politica: “Una nota esplicativa potrebbe precisare il contenuto di quel ‘ripudio’. Dovrebbe suonare più o meno così: ‘Il ripudio della guerra è un valore sacro e uno dei pilastri portanti della nostra Repubblica. Ripudiare la guerra significa eliminarla dalle nostre coscienze, ma anche rifiutarsi di entrare in vecchi e nuovi conflitti, liberare il nostro Paese dalle servitù militari, uscire da ogni alleanza militare, ridurre drasticamente la produzione e l’esportazione di armi, ridurre i costi delle forze armate riconvertendoli in uso civile e sociale’. Esattamente ciò che non hanno fatto i governi italiani, quantomeno nell’ultimo quarto di secolo. Governi di sinistracentrodestra hanno portato l’Italia in guerra, alla faccia della Costituzione. Ora aspettiamo la “posizione italiana” sulla Siria? Per me vale sempre l’Articolo 11”.

Foto: Imagoeconomica – riproduzione riservata

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