“Dal mio punto di vista, le organizzazioni criminali sfruttano appieno l’intelligenza artificiale. E lo fanno per migliorare le loro attività illegali, utilizzando ad esempio gli algoritmi di machine learning: per riciclare denaro sporco, per sviluppare attacchi informatici sofisticati capaci di eludere le difese informatiche, gestiscono flussi di comunicazioni che sono immuni ai controlli delle autorità giudiziarie. E questi punti da soli basterebbero per farci saltare sulla sedia e farci mettere al centro dei nostri ragionamenti questo tema”. Con queste parole la presidente della commissione parlamentare antimafia Chiara Colosimo è intervenuta al convegno “Algoritmi criminali: ia, mafie, web” che si è tenuto ieri a Palazzo San Macuto in occasione della presentazione del libro “Algoritmo criminale” di Pierguido Iezzi e Ranieri Razzante.
“Lo smartphone, nella maggior parte dei casi, per la criminalità organizzata, è un aggeggio superato. Perché – ha proseguito Colosimo – quello che viene più utilizzato è il criptofonino: attraverso un codice non permette di accedere, ascoltare o registrare le conversazioni come invece si può fare con un normale cellulare. Che comunque basta per iscriversi a Telegram ed accedere ad una piazza di spaccio online e comprare serenamente quantità infinite di droga, come se fossimo in un negozio online banalissimo dove puoi scegliere il tipo di droga, quanto costa, le quantità. E poi, attraverso un’altra cosa che troviamo facilmente fra coloro che utilizzano l’intelligenza artificiale, accedere a una piattaforma di Criptovalute dove poter pagare con Bitcoin. Tutto questo non è futuro, non è un fatto che noi oggi non conosciamo. Tutto questo è l’attualità della criminalità organizzata. E davanti a questa attualità noi abbiamo tutti gli strumenti per porre un freno a questo ma quegli strumenti alle volte rischiano di essere spuntati. Le forze di polizia, ma anche la nostra magistratura, sarebbero tranquillamente in grado di utilizzare allo stesso modo l’intelligenza artificiale. Ma alcuni paletti non sempre glielo consentono”.
Colosimo poi ha ricordato come “la commissione che presiedo ha per la prima volta istituito un comitato che si occupa di piattaforme di comunicazione cifrate e criptovalute. E lo ha fatto per stare al passo con i tempi”. “Eventi come questo mi permettono di rilanciare l’impegno della commissione e di portare il Parlamento a una seduta di riflessione che porti a dei cambiamenti netti su questo tema. Perché ancora una volta abbiamo la possibilità di esportare un modello di lotta al crimine”, ha concluso Colosimo.