Skip to main content

L’ultimo saluto al giornalista Andrea Purgatori. Le foto

1 / 81
Massimo Gramellini
2 / 81
Monica Guerritore
3 / 81
Monica Guerritore
4 / 81
Diego Bianchi
5 / 81
Mogol
6 / 81
Urbano Cairo
7 / 81
Urbano Cairo
8 / 81
Urbano Cairo
9 / 81
Enrico Vanzina
12 / 81
Roberto Saviano
13 / 81
Roberto Saviano
14 / 81
Nino Di Matteo
15 / 81
Enrico Mentana
16 / 81
Luca Telese
19 / 81
Massimo Giletti
20 / 81
Simona Izzo
21 / 81
Francesco Pannofino
22 / 81
Concita De Gregorio
23 / 81
Veronica Pivetti
25 / 81
Massimo Martinelli
26 / 81
Massimo Giletti
27 / 81
Massimo Giletti
40 / 81
Marco Risi
41 / 81
Andrea Salerno e Urbano Cairo
42 / 81
Andrea Salerno e Urbano Cairo
43 / 81
Edoardo Purgatori
44 / 81
Nicole Shmitz
48 / 81
Nicole Shmitz
49 / 81
Nicole Shmitz
52 / 81
Pietro Orlandi
53 / 81
Pietro Orlandi
54 / 81
Leopoldo Mastelloni
55 / 81
Antonio Padellaro
56 / 81
Giulio Scarpati
58 / 81
Veronica Pivetti
60 / 81
Antonello Fassari
61 / 81
Simona Izzo
62 / 81
Corrado Guzzanti
63 / 81
Giovanna Caruso Fendi
64 / 81
Giuseppe Di Piazza
65 / 81
Scordino De Bellis
66 / 81
Edoardo Purgatori
67 / 81
Edoardo Purgatori
70 / 81
Paolo Conti
71 / 81
Enrico Mentana
74 / 81
Roberto Saviano
75 / 81
Roberto Saviano
80 / 81
Pietro Orlandi
81 / 81
Gianfilippo Cau

Un lungo applauso ha salutato il feretro di Andrea Purgatori, il giornalista scomparso a 70 anni, all’uscita dalla Chiesa degli artisti a piazza del Popolo a Roma.

A portarlo un gruppo di vigili del fuoco e in primo piano sulla bara un gagliardetto della Roma, la squadra del cuore. Una chiesa gremita per i funerali, oltre ai familiari, tanti i colleghi giornalisti, da Enrico Mentana a Massimo Gramellini, personaggi del mondo della televisione, della cultura e dello spettacolo, Roberto Saviano, Mogol, Enrico Vanzina, politici come Laura Boldrini, Pietro Orlandi, fratello di Emanuela.

Un ricordo affettuoso e commosso quello dei colleghi. Luca Telese: “Non si può raccontarlo senza il suo stato d’animo, la sua passione di giornalista e la sua ironia, era uno che arrivava in redazione e ti diceva: dove andiamo a cena stasera? L’avevo conosciuto nel ’98 alla redazione del Corriere della Sera di Milano, io ero un praticante e lui già un inviato, che però si fermava a discutere i dettagli dell’ultimo pezzo, abbiamo perso un maestro, un amico e anche un compagno di scherzi”.

L’editore Urbano Cairo: “Credo che la sua più grande eredità sia l’aver insegnato a tanti giornalisti come sia importante non fermarsi davanti a delle apparenti verità, fare giornalismo d’inchiesta con grande attenzione alle fonti, molto documentato, non cercare scorciatoie ma andare avanti dritti in una ricerca continua di grande approfondimento e verifica delle fonti, di non accettazione di quelle che sembrano verità immediate”.

Ora si attende l’esito dell’inchiesta aperta dalla Procura di Roma sulla morte del giornalista dopo l’esposto presentato dalla famiglia per fare luce sulla correttezza delle diagnosi e delle cure a cui è stato sottoposto.

(Testo Askanews)

(Foto: Imagoeconomica-riproduzione riservata)



×

Iscriviti alla newsletter