Un lungo applauso ha salutato il feretro di Andrea Purgatori, il giornalista scomparso a 70 anni, all’uscita dalla Chiesa degli artisti a piazza del Popolo a Roma.
A portarlo un gruppo di vigili del fuoco e in primo piano sulla bara un gagliardetto della Roma, la squadra del cuore. Una chiesa gremita per i funerali, oltre ai familiari, tanti i colleghi giornalisti, da Enrico Mentana a Massimo Gramellini, personaggi del mondo della televisione, della cultura e dello spettacolo, Roberto Saviano, Mogol, Enrico Vanzina, politici come Laura Boldrini, Pietro Orlandi, fratello di Emanuela.
Un ricordo affettuoso e commosso quello dei colleghi. Luca Telese: “Non si può raccontarlo senza il suo stato d’animo, la sua passione di giornalista e la sua ironia, era uno che arrivava in redazione e ti diceva: dove andiamo a cena stasera? L’avevo conosciuto nel ’98 alla redazione del Corriere della Sera di Milano, io ero un praticante e lui già un inviato, che però si fermava a discutere i dettagli dell’ultimo pezzo, abbiamo perso un maestro, un amico e anche un compagno di scherzi”.
L’editore Urbano Cairo: “Credo che la sua più grande eredità sia l’aver insegnato a tanti giornalisti come sia importante non fermarsi davanti a delle apparenti verità, fare giornalismo d’inchiesta con grande attenzione alle fonti, molto documentato, non cercare scorciatoie ma andare avanti dritti in una ricerca continua di grande approfondimento e verifica delle fonti, di non accettazione di quelle che sembrano verità immediate”.
Ora si attende l’esito dell’inchiesta aperta dalla Procura di Roma sulla morte del giornalista dopo l’esposto presentato dalla famiglia per fare luce sulla correttezza delle diagnosi e delle cure a cui è stato sottoposto.
(Testo Askanews)
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