È stato presentato ieri pomeriggio alla Galleria Colonna di Roma alla presenza di Bruno Vespa, Massimo Franco e due dei figli di Andreotti, Serena e Stefano, il libro “I diari degli Anni di Piombo” (Solferino), testo incentrato sulla stagione del terrorismo degli anni Settanta in Italia visti dalla penna di uno dei protagonisti della Prima Repubblica, Giulio Andreotti.
L’ultima fatica della famiglia di Giulio Andreotti è un testo di oltre settecento pagine che ha raccolto gli scritti dell’esponente della Democrazia Cristiana su una delle pagine più drammatiche della storia repubblicana. Appunti e riflessioni su vicende politiche ma anche su questioni umane e personali. “È stato l’anno più drammatico della mia vita per la irrimediabile tragedia di Aldo Moro – scriveva, tra le varie cose, Andreotti il 31 dicembre 1978, come bilancio dell’anno che stava per concludersi – non penso alle conseguenze politiche né alle polemiche che ne sono seguite su una presunta possibilità di scongiurare l’assassinio. Mi sconvolge il pensiero della famiglia al quale Aldo dalla prigione ha dedicato gli accenti più toccanti”.
Ecco le foto di Umberto Pizzi.
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