Da una parte la Banca d’Italia, dall’altra la Consob. Terreno di scontro la commissione banche dove già giovedì scorso si è consumato un aspro confronto tra il dg Consob Angelo Apponi e Carmelo Barbagallo, capo della vigilanza di Bankitalia, sul disastro delle banche venete, che ha messo in risalto un mancato coordinamento delle due autorità sulla vicenda e ora vede lambire anche la gestione dell’ex governatore Mario Draghi (qui lo speciale di Formiche.net).
LE CRITICHE DI CONSOB
Apponi ha spiegato che Banca d’Italia nel 2013 non segnalò all’authority “problemi” di Veneto Banca in vista dell’aumento di capitale anzi indicò che l’operazione era “strumentale a obiettivi previsti dal piano per effettuare eventuali acquisizioni coerenti con il modello strategico della banca salvaguardando liquidità e solidità”. (qui l’articolo sull’audizione di Apponi)
LA RISPOSTA DI BANKITALIA
La risposta di Barbagallo, capo della vigilanza di Bankitalia: nel novembre 2013 la Banca d’Italia segnalò alla Consob che il prezzo per l’aumento di capitale di Veneto Banca era “incoerente con il contesto economico, vista la crisi in atto” e considerate anche le “negative performance reddituali dell’ esercizio 2012”. Barbagallo ha aggiunto che “questa è informativa mandata alla Consob” che, a suo parere “era più che sufficiente a far scattare il warning della Consob”. (qui l’articolo sull’audizione di Barbagallo)
CHI E’ APPONI
Apponi è direttore generale della Consob da gennaio del 2015. In Consob dal 1985 ad oggi ha rivestito vari ruoli (leggi il curriculum sul sito della Consob). Fino al 1995 è stato funzionario dell’Area società, addetto alle verifiche sui bilanci ed i prospetti informativi; da luglio 1989 al 2003 è stato membro dei gruppi di lavoro in materia di principi contabili internazionali, prospetti ed auditing in sede Iosco, Unione Europea, Ocse e Cesr (ora Esma); da febbraio 1995 a febbraio 1996 ha coordinato l’Ufficio bilancio e gestione finanziaria. Dal febbraio 1996 a giugno 2000 ha fatto parte dello staff principi contabili e di revisione della Divisione Affari contabili e a seguire è stato responsabile dell’Ufficio regole contabili. Da maggio 2007 ad ottobre 2011 ha ricoperto il ruolo di responsabile dell’Ufficio strumenti rappresentativi di capitale e poi quello di responsabile della divisione Informazione emittenti.
CHI E’ BARBAGALLO
Barbagallo entra in Banca d’Italia nel 1980 e viene assegnato all’Ufficio Vigilanza della Filiale di Genova. Nel 1983 viene trasferito presso la Filiale di Milano, dove lavora al Nucleo di Ricerca Economica e all’Ufficio Vigilanza. Dal 1985 è in Amministrazione Centrale, presso l’Ispettorato Vigilanza. Nel gennaio 2009 è nominato Sostituto del Capo dell’Ispettorato Vigilanza; dal maggio 2011 assume la titolarità del Servizio. Dal febbraio 2013 è Funzionario generale con la qualifica di Direttore Centrale per la Vigilanza bancaria e finanziaria. Dal 27 gennaio 2014 è Capo del Dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria (leggi il curriculum completo sul sito della Banca d’Italia).