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Tutti i sussurri di Bettini alla presentazione di Rinascita. Foto di Pizzi

“Riformismo è una parola fraintesa, tradita e mal detta. Fuorviante”, per questo “lasciamola cadere questa parola ideologica e pratichiamo il cambiamento necessario, innervato dalle speranze degli italiani, anche di quelli che vorrebbero operare, produrre, fare impresa nella trasparenza e ridando alla patria parte delle ricadute del loro lavoro. Di questo vuole parlare la nostra Rinascita. Partendo dalle urgenze dell’oggi”.

Lo ha detto Goffredo Bettini nel corso della presentazione di Rinascita, rivista di politica e cultura, a Palazzo Ripetta a Roma. Bettini ha spiegato che “va intesa bene la discussione sul riformismo” che “è l’accettazione che non esiste all’orizzonte un punto nel quale si passa da un regime a un altro. L’idea scolastica, meccanica, e per questo inevitabilmente violenta, di una rivoluzione che ad un certo punto ‘tutto cambia’. Il riformismo è la piena assunzione della dialettica democratica, del conflitto democratico, della conquista di obiettivi passo dopo passo. Questo percorso è tutt’altro che una rinuncia, una moderazione. Al riformismo non è necessario aggiungere la parola ‘radicale’. Il riformismo è radicale in sé, se progressivamente intende cambiare la qualità della vita delle persone e l’assetto dominante, aprendo la strada a un modo diverso di vivere. Un richiamo generico, politicista, politicamente geografico tra destra e sinistra al riformismo è l’invenzione ideologica di chi non vuole mettere in discussione nulla”.

Presenti in tanti, da Lucia Annunziata ad Andrea Orlando, Andrea Riccardi e Roberto Morassut.

Ecco le foto di Umberto Pizzi.

(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata


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