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Carofiglio, Cerasa e Renzi si sbracciano per il libro di Massimo Adinolfi. Le foto di Pizzi

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Massimo Adinolfi e Matteo Renzi
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Massimo Adinolfi
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Massimo Adinolfi e Matteo Renzi
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Matteo Renzi
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Matteo Renzi
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Matteo Renzi
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Matteo Renzi
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Matteo Renzi
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Matteo Renzi
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Matteo Renzi
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Claudio Cerasa
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Claudio Cerasa
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Matteo Renzi
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Gianrico Carofiglio
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Matteo Renzi
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Matteo Renzi
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Matteo Renzi
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Gianrico Carofiglio e Matteo Renzi
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Gianrico Carofiglio e Matteo Renzi
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Gianrico Carofiglio e Matteo Renzi
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Matteo Renzi e Claudio Cerasa
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Matteo Renzi e Claudio Cerasa
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Matteo Renzi e Claudio Cerasa
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Matteo Renzi
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Teresa Bellanova
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Teresa Bellanova

Dibattito quantomai attuale quello andato in scena ieri pomeriggio a Roma per la presentazione del nuovo saggio firmato dal prof. Massimo Adinolfi. Nel giorno infatti delle intercettazioni rivelate da Buzzfeed su presunti finanziamenti russi alla Lega, Matteo Renzi, Gianrico Carofiglio e Claudio Cerasa si sono incontrati proprio per discutere del volume, edito da Salerno editrice, dal titolo “Hanno tutti ragione? Post-verità, fake news, big data e democrazia”.

Naturalmente i relatori hanno fatto menzione della notizia del giorno, tanto che l’ex premier ed ex segretario del Pd ha detto: “Credo che sia evidente che quello che è successo oggi lasci pensare. Io non penso che abbiamo perso il referendum per colpa delle fake russe, è una sconfitta Made in Italy. Non cerco alibi sul referendum o sulle elezioni, ma una domanda va fatta: è vero o non è vero che emissari del primo partito italiano hanno trattato con funzionari russi per un finanziamento economico attraverso il petrolio? Se è vero – ha continuato Renzi – credo che Salvini debba venire in Parlamento a spiegare cosa è successo perché è impensabile che, in una grande democrazia, il principale partito possa dipendere da affari legati a petrolio russo. Se è vero Salvini cacci suoi collaboratori. Se vero sarebbe un grande tradimento ai danni dell’Italia e della sovranità italiana”.

Per Formiche.net alla presentazione all’Istituto dell’Enciclopedia Treccani era presente il fotografo Umberto Pizzi

(Foto: Umberto Pizzi-riproduzione riservata)


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