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Conte, De Gennaro, Profumo e Violante alla presentazione della Fondazione Leonardo–Civiltà delle macchine. Foto di Pizzi

Con gli auguri del premier Giuseppe Conte, Gianni De Gennaro, Alessandro Profumo e Luciano Violante è stata presentata la nuova Fondazione Leonardo–Civiltà delle macchine. È già a lavoro su temi quali intelligenza artificiale e collaborazione tra università e imprese, in attesa che da maggio torni la storica rivista di Finmeccanica.

Possa essere “sentinella nell’aurora della rivoluzione digitale”, capace di cogliere in anticipo i segni dei tempi nuovi e offrire servizio prezioso alla politica, alla cultura e alla società del Paese. È l’augurio del presidente del Consiglio Giuseppe Conte per la Fondazione Leonardo–Civiltà delle macchine, l’istituzione voluta dall’azienda presieduta da Gianni De Gennaro e guidata dall’ad Alessandro Profumo, e affidata alla presidenza di Luciano Violante. Presentata oggi al Maxxi di Roma, nel segno di Leonardo da Vinci, la Fondazione ha il compito di favorire il dialogo con la società civile e promuovere la cultura industriale e d’impresa. Dal prossimo maggio, darà nuova vita alla storica rivista di Finmeccanica, Civiltà delle macchine, ma intanto è già a lavoro su temi come intelligenza artificiale e collaborazione tra università e mondo delle imprese.

“Non dobbiamo subire il domani, ma anticiparlo”, ha detto il premier. La sfida è grande: “Viviamo un’epoca caratterizzata dalla rapida evoluzione delle tecnologie digitali, e ciò richiede la massima responsabilità da parte di tutti”, sia sulle opportunità, sia sui rischi dell’innovazione. Così, “gli effetti virtuosi non possono essere trascurati, ma anzi meritano la massima attenzione soprattutto dal governo”, ha aggiunto Conte ricordando le misure adottate dall’esecutivo giallo-verde, dalle agevolazioni fiscali per i servizi cloud based ai progetti per la banda larga, fino “al passaggio dal 4G al 5G”. Ci sono poi i programmi relativi a “block chain e Internet delle cose”, ma anche l’accento sull’esigenza di “istituire un raccordo più costante tra scuola, università e impresa” (leggi l’articolo completo).

Ecco tutte le foto di Umberto Pizzi.

(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata

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