C’è chi ha visto la nascita del “partito di Conte”, chi sottolinea un dialogo aperto con il mondo cattolico che possa portare al superamento del campo progressista, ma la presentazione congiunta di due libri da parte del segretario di stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, “Essere mediterranei”, pubblicato dalla casa editrice Ancora e “Fratellanza”, pubblicato da La Civiltà Cattolica, assieme al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al direttore de La Civiltà Cattolica padre Antonio Spadaro non è passato inosservato.
“Se c’è un luogo fisico in cui le frontiere si incontrano e si ascoltano da secoli, questo è il Mediterraneo, il ‘Mare di mezzo’ come lo definivano gli Arabi, il ‘Mare nostrum’ come lo definisce la tradizione romana”, ha detto Conte durante il suo discorso, che ha poi citato Giorgio La Pira: “‘I popoli rivieraschi del Mediterraneo hanno, che lo vogliano o meno, un comune destino'”; essi hanno una comune vocazione storica ‘in quanto portatori di una civiltà che, grazie all’universalità dei suoi componenti essenziali, costituisce un messaggio di verità, d’ordine e di bene, valido per tutti i tempi, per tutti i popoli e per tutte le nazioni’. Proprio queste fitte interconnessioni – ha proseguito Conte – ci portano ormai a parlare in politica estera parliamo di ‘Mediterraneo allargato’, la vasta area che si estende dallo stretto di Gibilterra al Golfo Persico, e che comprende il Nord Africa, il Vicino e il Medio Oriente, nonché le aree limitrofe, in particolare il Sahel e il Corno d’Africa, che ne influenzano le dinamiche geo-politiche, religiose, migratorie ed energetiche”.
Per Formiche.net era presente Umberto Pizzi. Ecco tutte le sue foto.
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