“Non chiedo lealtà per me, ma un po’ di rispetto per questo partito”. Con queste parole Elly Schlein ha chiarito la sua posizione dopo le critiche che si sono sommate nel corso del tempo verso la sua segreteria. Prima la sconfitta alle amministrative, poi le polemiche sugli incarichi negli uffici di presidenza dei gruppi e, in questi ultimi giorni, quelle seguite alla manifestazione del Movimento 5 Stelle a cui la segretaria ha partecipato.
Schlein ha attaccato il governo, ma ha parlato anche di “fuoco amico”. Parla di “giochini al logoramento”, portati avanti da chi si nasconde dietro l’alibi della linea politica per cercare di disarcionare lei e la sua segreteria. “Mettetevi comodi”, ha aggiunto, “stiamo qui per restare. E restare insieme”.
“Voglio essere chiaro: nessuno pensi che indebolendo Elly il Pd diventi più forte. Peraltro solo da tre mesi è in campo il nuovo gruppo dirigente e io come tanti di voi ho spesso sofferto, da quando c’è il Pd, di un autolesionismo che portava, appena eletto un segretario, una parte a cercare di indebolirlo. Vorrebbe dire tagliare il ramo su cui siamo seduti. Ma alla segretaria dico che se gestione unitaria deve essere si discuta di più e meglio di quanto fatti fino ad ora. Non perché io sia affezionato ad un assemblearismo permanente – anzi, apprezzo l’ascolto ma poi la decisione – ma perché un grande partito, che è altra cosa da un movimento, solo così si tiene, fuori da logiche correntizie, che peraltro sai non mi appassionano”. Così, a quanto si apprende, ha detto poi il presidente del Pd e governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, intervenendo alla direzione nazionale del partito.
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