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Franceschini e Intesa Sanpaolo firmano il patto per il turismo 4.0. Foto di Pizzi

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Giorgio De Felice
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Stefano Barrese e Giorgio De Felice
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Dario Franceschini, Stefano Barrese e Giorgio De Felice
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Dario Franceschini e Stefano Barrese
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Dario Franceschini e Stefano Barrese

Di turismo si può vivere certo, ma a patto che che si facciano investimenti mirati e in linea con i tempi. E che i privati non pensino di scaricare l’onere sul pubblico. Persino l’Italia, abituata a vivere di rendita grazie al suo inestimabile patrimonio, rischia di sbagliare se pensa di avere l’autopilota nel settore turistico. Meglio dunque garantire al sistema risorse fresche, in grado di mantenere a distanza di sicurezza chi insidia il primato mondiale italiano. In quest’ottica è stato firmato questa mattina l’accordo da 5 miliardi tra Intesa SanPaolo e il ministero dei Beni Culturali, alla presenza del titolare del dicastero, Dario Franceschini e del responsabile della divisione Banca dei Territori del gruppo, Stefano Barrese.

5 MILIARDI PER IL TURISMO  

I termini dell’intesa, sottoscritta e presentata presso la sede del ministero a Collegio Romano e ribattezzata Patto per il turismo 4.0, sono chiari. La banca guidata dal ceo Carlo Messina (nella foto) garantirà per i prossimi tre anni un plafond da 5 miliardi, sotto forma di prestiti per chi investe nel turismo. Dall’ampliamento delle strutture pre-esistenti all’apertura di nuove. In corsa ci sono oltre mezzo milione di imprese del comparto turistico, pronte a presentare i progetti più meritevoli di ricevere i finanziamenti. L’obiettivo è facilitare l’accesso al credito a chi decide di spingere l’acceleratore su quello che è da sempre considerato il comparto più strategico d’Italia, visto che da solo vale l’11% del Pil, circa 185 miliardi (continua a leggere l’articolo).

Ecco le foto di Umberto Pizzi.

(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata


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