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Paola Severini e Carlo Freccero tra televisione e sociale all’Albergo Etico di Roma. Foto di Pizzi

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Kaspar Capparoni e Veronica Maccarone
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Kaspar Capparoni e Veronica Maccarone
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Carlo Freccero
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Paola Severini Melograni
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Paola Severini Melograni
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Paola Severini Melograni e Carlo Freccero
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Paola Severini Melograni e Carlo Freccero
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Paola Severini Melograni e Carlo Freccero
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Ladri di Carrozzelle
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Ladri di Carrozzelle
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Sabina Ciuffini
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Sabina Ciuffini
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Sabina Ciuffini

La Rai lavora sul tema della disabilità dagli anni ’80: prima attraverso trasmissioni dedicate (fu Radio1 con “Punto d’Incontro” rivolta ai non vedenti, grazie all’allora dirigente Adriano Mazzoletti, una piccola grande rivoluzione per quei tempi).

Mi piace ricordare che in quella squadra, 38 anni fa, c’ero anche io insieme con il maestro Federico Capranica, grande direttore di musica Pop, che poi farà 12 volte il Festival di Sanremo (portando i cantanti da lui diretti a vincerne 2) e che accompagnerà i Ladri di Carrozzelle in una performance, nel 2017, arrivata a più di 10 milioni di telespettatori!

Individuare un “porto franco” e collocazioni eterogenee rappresenta la mia scommessa fatta con e per la gente che rappresento e per ciò che riguarda Sanremo vinta anche nel 2016 con l’enorme successo ottenuto dall’esibizione di Ezio Bosso. L’altro ieri, inoltre, proprio seguendo questo filone, ho presentato all’Albergo Etico di Roma (la nuova struttura di integrazione e lavoro designata per “persone delicate” e che rappresenterà una vera e propria svolta nella maniera di affrontare questi temi) il libro di Carlo Freccero dal titolo “Televisione Fata e Strega”, che a pagina 29 specifica proprio: “Credo che il servizio pubblico sia stato importante per formare il Paese e lo sarebbe ancora se aggiornasse al presente il concetto di servizio pubblico stesso”.

Un concetto, quello espresso da Freccero, che rende evidente come solo lui, nella Tv odierna, può avere il coraggio unito alla competenza (perché conosce come nessun’altro il mezzo televisivo) di sparigliare e di tentare una sfida per cambiare il modo di “leggere” questi argomenti. Infatti, sempre in questo libro lui dichiara: “Accettare la direzione di Rai 2 rappresenta la sfida con me stesso di ridare un senso al concetto di servizio pubblico”. Ad oggi, dunque, esiste un progetto: quello di seguire esattamente la visione del direttore di Rai 2 quando dichiara che siamo tutti influencer.

Nasce di conseguenza la proposta di un nuovo approccio alla tv generalista attraverso una finestra che si dovrà aprire nei confronti di un pubblico (quello degli adolescenti) che non considera la Tv come uno dei mezzi possibili per conoscere la realtà. Questo avverrà senza trascurare di rivolgerci anche agli altri componenti delle famiglie italiane. E ciò diventerà possibile finalmente attraverso la ripetitività che favorisce la fidelizzazione. Diciamo, insomma, che è arrivata l’ora di dire basta ai prodotti spot sui temi della disabilità, sulla diversità, su argomenti sensibili, ed invece è necessario lavorare attraverso una diversa rappresentazione della normalità, utilizzando uno spettro ampio di stimoli e un intreccio di social.

“Da vicino nessuno è normale”, discende direttamente dal verso di una canzone di Caetano Veloso, utilizzata negli anni ‘90 dagli operatori dell’ex manicomio di Trieste trasformatosi (dopo l’era Basaglia) in laboratorio per la democrazia. È questa l’ulteriore sfida che è stata proposta a Freccero, un uomo che di fronte al nuovo non si è mai tirato indietro. Vedremo se la nuova Rai saprà rispondere alle necessità di questo pezzo di società (che finora nonostante quello che c’è scritto nel contratto di servizio non è stata rappresentata a sufficienza) e scopriremo se quest’impegno verrà assolto.

(Testo: Paola Severini Melograni, direttore angelipress.com e produttoree televisivo)

(Foto: Umberto Pizzi-riproduzione riservata)

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