Si è tenuta ieri alla Luiss Guido Carli di Roma la presentazione del libro di Antonio Pilati e Riccardo Pugnalin, “Mitologie italiane. Idee che hanno deviato la storia”, con due ospiti di eccezione: il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Intelligence Alfredo Mantovano.
La terza rata del Pnrr da 19 miliardi che l’Italia attende dalla Commissione europea “ci sarà con un surplus di fatica”, ha detto Mantovano nel corso della presentazione. Mantovano, rispondendo ad una domanda ha spiegato poi di non volere aggiungere altro all’illustrazione sui termini della trattativa fatta ieri dal ministro Fitto, ma rispondendo alle sollecitazioni del Corriere della Sera ad una risposta su chi abbia messo nel mirino il governo Meloni, ha fatto riferimento ad un articolo della stessa testata sul Pnrr nel quale si riferisce di “richieste curiose” di dettaglio da parte dei funzionari di Bruxelles sul Recovery Plan italiano che bloccano l’erogazione della rata.
“Io personalmente non ho mai adoperato espressioni del tipo ‘poteri forti’ e cose del genere perché sono convinto che quando si governa si perde certamente il diritto alla lamentela e si acquista un dovere, quello di affrontare i problemi e di tentare i risolverli”, ha aggiunto poi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio. “I problemi di funzionalità delle istituzioni Ue – ha proseguito Mantovano – dipendono anche una mitologia europeista di cui il manifesto di Ventotene costituisce la sintesi più compiuta, rispetto al quale sarei molto lieto se chi lo esalta dicesse che lo condivide per intero. Ho solo provato ad osservare quanto differente sarebbe la prospettiva se invece di calare un modello centralistico, uniformante, si fosse seguita la strada iniziale dell’unificazione” europea, “quella di individuare dei campi delimitati, di obiettivi da raggiungere e di rispettare il più possibile le identità dei popoli”.
Per l’Europa “questa non è una fase costituente ma una fase ‘ri-costituente. E credo che l’Italia questa volta possa giocare un ruolo”, ha detto poi il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Il ministro ha poi parlato del “peso” della Germania per l’Ue. “Il problema non è soltanto politico – osserva Giorgetti parlando della necessità di riuscire a trovare delle “nuove regole” per l’Ue – devi fare i conti non solo con il Parlamento ma anche con il mercato che deve comprare il debito. Si dovrebbe cambiare anche il tipo di approccio con cui si affrontano i problemi, di tipo reale e concreto”. “La posizione del governo è che si gioca le sue carte – rileva – inevitabilmente anche in base ai nuovi equilibri che usciranno dal Parlamento europeo. Il primo europeismo, quello latte e miele più romantico passato poi a quello mitologico dovrà lasciare il posto a un europeismo più realistico”.
A discutere con gli esponenti del governo, anche il professor Giovanni Orsina, Riccardo Pugnalin, autore del libro, moderati dal giornalista Mario Orfeo.
Ecco tutte le foto di Umberto Pizzi.
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