“Non chiuderei il Paese ma se dovessimo lavorare a interventi mirati non chiuderei i ristoranti: i decessi hanno una media di ottanta anni, con patologie pregresse. Serve chiudere meno e più assistenza domiciliare”. Così la pensa Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ospite da Bruno Vespa a “Porta a Porta” ieri sera.
“La Cig senza una visione tampona ma non risolve il problema”, ha detto inoltre Meloni. ” Priorità è aiutare le imprese, vanno aiutate. Quando finirà vedremo quello che succederà, rischiamo di far chiudere il 40% delle imprese”.
Ospite della puntata era anche Nino Cartabellotta, medico e presidente della Fondazione Gimbe di Bologna che in una intervista a La Stampa ha sostenuto che la seconda ondata “è peggio della prima: viene coinvolto il centrosud, ci aspetta l’inverno con l’influenza, gli operatori sanitari sono demotivati e le istituzioni litigano”.
“La curva epidemiologica è cresciuta molto e questo ha aumentato i casi positivi, la pressione sugli ospedali e i morti”, ha spiegato il medico . Paghiamo “non aver approntato un tracciamento sufficiente e una prevenzione territoriale adeguata”. L’epidemia “poteva essere contenuta e gestita meglio”. Per Cartabellotta “solo il lockdown totale abbatte in un mese del 50 per cento la curva dei contagi. Il governo interviene sempre sui numeri risalenti a 15 giorni fa e si rassegna all’inseguimento del virus. Anche stavolta le misure mi sembrano insufficienti a piegare la curva”.
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