“Quando i turisti venivano a Roma, negli anni ’70, visitavano tre luoghi: il Colosseo, Fontana di Trevi e il Jackie O’, che era il proseguo della Dolce Vita di Fellini”. Ma non solo. Quel locale, racconta Umberto Pizzi dopo aver attraversato in lungo e in largo il suo archivio fotografico, è stato forse il più famoso mai esistito, sia perché copiato da tutte le capitali che aspiravano ad attirare lo stesso numero di persone dello star system, sia perché in quegli anni rappresentava il desiderio di rinascita di un Paese.
Il Jackie O’ era un locale molto snob, continua Pizzi. “Quello che stava alla porta era come un cane da tartufo: se avevano odore di soldi li faceva entrare, se no restavano fuori”, racconta sorridendo. “Ho visto l’apertura e l’ho vissuta. La sua fortuna è andata avanti fino al 1990 finché poi non è calata ed è entrato nella normalità. Si è sgonfiato con la facilità degli spostamenti, ora chiunque può raggiungere qualunque luogo, in passato se potevi permetterti un viaggio a Roma non eri un turista qualunque”.
Ed è proprio in Via Veneto che è nato il gossip, prosegue Pizzi. “È stato inventato a Roma con la Dolce Vita che non esisteva in nessun’altra parte del mondo, né a Londra né a Parigi”, ma poi si arriva a un’altra verità sul successo della mondanità a firma italiana di quegli anni.
“L’italiano è stato sempre quello che per uscire dalla crisi si butta nel divertimento”, sottolinea il Maestro. “Ecco, ora sta succedendo lo stesso, e il Jackie ‘O ha rappresentato esattamente il massimo del divertimento. Io ho bighellonato e sono sopravvissuto stando lì attorno. Eri come il cacciatore che stava dietro la capanna in attesa degli uccelli. Non dovevi correre, la selvaggina ti arrivava in bocca”.
Ecco tutte le foto di Umberto Pizzi.
(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata