Alla Luiss di viale Pola ieri è stato presentato il libro “Vigilare le banche in Europa. Chi controlla il controllore?”, edito da Passigli Editore e firmato da Stefano Lucchini, chief institutional Affairs and external communication officer di Intesa San Paolo insieme ad Andrea Zoppini, professore di Diritto civile del dipartimento di Giurisprudenza di Roma Tre.
Hanno partecipato all’evento Giuliano Amato, Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo, Antonio Patuelli, presidente Abi, il rettore dell’Università Luiss Andrea Prencipe, Paola Severino, vice presidente dell’ateneo internazionale di Studi Sociali, oltre al presidente della Fondazione Leonardo Luciano Violante, Paolo Cirino Pomicino, Giovanni Ialongo, Mario Orfeo, Daniela Viglione, Federica Tittarelli Cerasi e Luca Barbareschi.
Per noi di Formiche.net era presente anche il maestro Umberto Pizzi.
“L’operato della Bce influisce sulla vita di quasi 350 milioni di persone e su milioni di imprese nell’area dell’euro. Con le decisioni dell’istituto, ancora fino a ottobre guidato da Mario Draghi ed espressione di 19 Paesi dell’Unione, si influisce direttamente sul risparmio o sull’investimento, sull’indebitamento o il finanziamento di banche e imprese che sono i vettori su cui si regge l’economia comunitaria e non solo. Per questa ragione la Bce deve necessariamente rendere conto del proprio operato e cercare di spiegare le decisioni prese ai cittadini, ai loro rappresentanti eletti e anche agli organi di informazione e ai mercati finanziari. Decisioni che sono in grado di cambiare ‘il corso della storia’, come quando per evitare un’implosione finanziaria e i devastanti effetti della crisi dei subprime, si è deciso di reagire con l’arma della politica monetaria: una produzione di nuovo denaro senza precedenti nella storia dell’economia occidentale, che ha cambiato decisamente il modo di intendere il governo della moneta”. Continua a leggere qui l’articolo di Giancarlo Salemi sul dibattito dell’incontro.
(Foto: Umberto Pizzi-riproduzione riservata)