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Maggioni, Magri e Tocci parlano di think tank e opinione pubblica. Foto di Pizzi

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Monica Maggioni
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Monica Maggioni, Nathalie Tocci, Paolo Magri
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Monica Maggioni, Paolo Magri
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Monica Maggioni
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Monica Maggioni
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Paolo Magri, Nathalie Tocci, Mattia Diletti
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Speranza, Monica Maggioni, Paolo Magri
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Speranza, Monica Maggioni
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Nathalie Tocci, Mattia Diletti
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L’Istituto Affari Internazionali e l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale hanno presentato ieri a Roma presso l’Associazione della Stampa Estera, la tavola rotonda dal titolo: Why think tanks matter in the era of digital and political disruptions. In un mondo che assiste alla crescita di populismo, nazionalismo e protezionismo e che è posto di fronte alle sfide delle migrazioni, del clima e delle vecchie e nuove minacce alla sicurezza, aumenta la voglia di comprendere le ragioni profonde di questi cambiamenti. Un compito svolto dai think tank con l’ambizione di incidere sull’opinione pubblica e influire sui decisori politici.

Attraverso gli interventi, tra gli altri, del presidente della Rai Monica Maggioni e del direttore dell’Ispi Paolo Magri, l’incontro è stato quindi un’occasione di dibattito in cui ci si è chiesto se i think tank fossero davvero in grado di stare al passo con la velocità dei cambiamenti in atto nel mondo e se siano in grado di farsi largo tra le notizie fuorvianti e le fake news che oggi abbondano nei social network. Ci si è chiesti, inoltre, se questi riescano a veicolare messaggi accurati ma allo stesso tempo di facile fruizione e fino a che punto si possano definire imparziali e indipendenti.

L’appuntamento di ieri si inserisce all’interno dell’iniziativa “Why Think Tanks Matter”, promossa dalla University of Pennsylvania in oltre 150 città del mondo.

(Foto Umberto Pizzi – riproduzione riservata)


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