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Meryl Streep (quando non rampognava Trump) vista da Umberto Pizzi. Le foto

Meryl Streep
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Don Gummer e Maryl Streep
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Meryl Streep
Meryl Streep

Ha vinto tre Premi Oscar, è stata nominata 19 volte per la statuetta più desiderata del mondo cinematografico (il record, nella storia del Premio), ma in queste ultime ore Meryl Streep è salita alla ribalta non per il Golden Globe (alla carriera) ricevuto l’8 gennaio, ma per il discorso di ringraziamento fatto davanti alla platea di attori e davanti agli americani che in diretta seguivano la 74ª edizione del premio.

Mi hanno dato tre secondi per dire queste parole: il lavoro di un attore è quello di infilarsi nella vita delle persone diverse da noi, e far sentire come ci si sente. E nell’anno passato ci sono state molte, molte, molte prove di attori potenti in questo senso. Mozzafiato.

Ma ce n’è stata una quest’anno che mi ha stordito. Colpito al cuore. Non perché fosse particolarmente buona; non c’era niente di buono. Ma è stata efficace e ha fatto il suo dovere. Ha fatto ridere l’audience a cui era destinata. È stato il momento in cui la persona che chiedeva di sedersi sulla poltrona più rispettata nel nostro Paese ha imitato un giornalista disabile che superava per privilegi, potere e per capacità di reagire. Vedere quella scena mi ha spezzato il cuore e ancora non riesco a togliermela dalla testa. Perché non era un film. Era vita reale“. (qui il discorso completo)

Streep, sostenitrice di Hillary Clinton alle scorse presidenziali vinte da Donald Trump, ha posto l’accento su quanto accaduto durante una campagna elettorale dai toni esasperati e contrassegnata dall’abbandono, da parte di Trump, del politicamente corretto. “Questo istinto di umiliare gli altri – ha proseguito l’attrice -, quando è usato da qualcuno che ha una grande visibilità, da parte di qualcuno potente, si trasmette nella vita di tutti, perché dà un po’ il permesso agli altri di fare la stesse cose. La mancanza di rispetto incoraggia altra mancanza di rispetto, la violenza incita alla violenza. E quando i potenti usano la loro posizione di prevaricare gli altri tutti noi perdiamo”.

Ecco, allora, Meryl Streep vista da Umberto Pizzi durante la Festa del Cinema di Roma nell’ottobre del 2009.

(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata

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