Il Mediterraneo è il protagonista assoluto della mostra “Mediterranea. Visioni di un mare antico e complesso”, ospitata nello spazio Extra del Museo Maxxi di Roma. L’esposizione, realizzata da Med-Or Italian Foundation e Fondazione Maxxi, nasce in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana, Telespazio, e-GEOS e l’Agenzia Spaziale Europea, con il sostegno del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci) e del ministero della Cultura.
La mostra è un viaggio tra mito, memoria e attualità del “mare tra le terre”, attraverso materiali visivi e narrativi che ne restituiscono la complessità e la bellezza: immagini satellitari inedite, fotografie straordinarie, video e installazioni immersive dialogano con reperti storici provenienti dal Museo delle Civiltà, dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, dal Museo Nazionale Romano, dalla Società Geografica Italiana, dalla Regione Siciliana – Soprintendenza del Mare e con opere della Collezione Maxxi.
In origine concepita per Matera Capitale Europea della Cultura 2019, Mediterranea è stata poi ospitata in numerosi paesi del Mediterraneo, dal Libano alla Spagna, per concludere il suo percorso espositivo proprio in Italia al Maxxi.
“Il Mediterraneo è sempre stato crocevia di scambi e relazioni, un ponte tra civiltà, culture e lingue differenti” ha sottolineato Marco Minniti, presidente della Med-Or Italian Foundation. “Questo mare, che unisce Europa, Africa e Asia, rappresenta oggi una delle aree più rilevanti per comprendere le dinamiche politiche globali. In un’epoca segnata da profondi mutamenti, il Mediterraneo si conferma come uno spazio fondamentale per il dialogo tra il Nord e il Sud del mondo, luogo in cui si intrecciano sfide ambientali, movimenti migratori, tensioni economiche e opportunità di cooperazione.
“Questa mostra rappresenta una significativa espressione della missione del Museo nazionale delle arti del XXI secolo, che riconosce nell’arte un veicolo essenziale per la comprensione reciproca tra mondi e culture differenti”, ha detto Emanuela Bruni, presidente della Fondazione Maxxi. “Il Mediterraneo, nella sua intrinseca pluralità, si configura come spazio di riflessione e confronto, in cui l’arte può contribuire in modo concreto a generare nuove prospettive di dialogo. Le prestigiose collaborazioni che hanno dato vita a questo progetto testimoniano il valore strategico delle sinergie tra istituzioni culturali, scientifiche e diplomatiche nel dar voce alla complessità del nostro tempo”.
“La mostra intende raccontare il Mar Mediterraneo nella sua complessità e attuale problematicità, che affondano le radici nella sua antichissima storia di popoli, culture, religioni e lingue diverse”, ha spiegato la curatrice Viviana Panaccia. “È un percorso innovativo e unico che mette in dialogo immagini satellitari di straordinaria bellezza con reperti archeologici, opere d’arte e mappe antiche in una felice sintesi di cultura, arte, scienza e tecnologia tra passato e presente. Gli occhi dei satelliti ci restituiscono immagini bellissime del Mediterraneo ma testimoniano anche la vulnerabilità di questo mare profondamente segnato dal cambiamento climatico, migrazioni e conflitti”.