Il 18 novembre, al Cinema The Space Moderno di piazza della Repubblica a Roma, è stato presentato il corto “L’uomo che inventò il futuro”, un progetto di Banca Mediolanum con la regia di Ferzan Ozpetek.
Prima della proiezione, si è tenuto un dialogo tra Massimo Doris, il regista Ferzan Ozpetek e il professor Gianni Canova, condotto dalla giornalista Costanza Calabrese e poi a seguire la visione in anteprima del film. Un uomo a confronto con il proprio figlio diciassettenne. Quello del figlio è un mondo all’interno del quale il padre non trova subito accessi e aperture, piuttosto scetticismo e indifferenza, soprattutto quando si parla di futuro. Due mondi distanti e uniti dalla stessa storia.
Come riporta l’Ansa, Ozpetek ha spiegato così l’opera: “Mi è sembrata quanto mai di attualità una presa di coscienza sul tempo, il nostro tempo e quello degli altri. Di coloro che sono stati e di coloro che saranno”. Il regista nel corto inserisce anche qualche chicca per intenditori e si autocita: il film in sottofondo che sta guardando il protagonista è proprio il suo Le fate ignoranti. “Mai come in questi ultimi periodi – prosegue – siamo stati messi alla prova sul come e quando immaginare il tipo di futuro che ci aspetta. La continuità del tempo va salvaguardata, i suoi cicli e ricicli come li definiva il filosofo napoletano Vico a proposito del ripetersi della storia. Anche se credo in sostanza che tutto è destinato a cambiare, ad arricchire il corso della nostra esistenza. E poi – aggiunge – è una sfida direi tecnica e di linguaggio cinematografico. In mezzo a tanti film e spettacoli che ho realizzato e continuo a realizzare, la misura del cortometraggio mi induce a raccontare in una manciata di minuti una storia di sentimenti forti e delicati al tempo stesso, nella quale non mancano momenti di attriti e incomprensioni, emozioni suscitate dai ricordi e commozioni per il nuovo che sta nascendo”.
Il risultato, commenta l’ad Massimo Doris, che è anche protagonista dello spot on air realizzato per accompagnare il corto, è “un film poetico ed elegante” affidato “alla maestria di un grande regista come Ozpetek, che da sempre sa cogliere i tratti dell’animo umano ed entrare in contatto con le persone. Con questa operazione – aggiunge – abbiamo voluto superare i canoni e i linguaggi di comunicazione più istituzionali e tradizionali seguendo la strada, già tracciata lo scorso anno, del branded content e divenendo mecenate del cortometraggio d’autore, con la volontà di enfatizzare l’importanza della pianificazione patrimoniale nella programmazione finanziaria del proprio futuro”.
Ecco chi c’era alla serata nelle foto di Pizzi.
(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata