La Cia punta ad essere sempre più dinamica, flessibile, adattabile al cambiamento e alle minacce future, siano esse correlate all’universo cyber, al mondo delle biotecnologie o a qualsiasi altro fattore di rischio per la sicurezza nazionale. È questo il quadro che emerge dalla “Ethos & Profession in Intelligence Conference”, quarta conferenza annuale della più importante agenzia di spionaggio statunitense, tenutasi presso il Lisner Auditorium della George Washington University.
Un’intera giornata di dibattito e confronto è stata dedicata allo stato di salute della Cia e alla sua capacità di raccogliere informazioni per difendere la libertà dei cittadini americani. L’agenda ha visto la partecipazione di quattro ex direttori e si è aperta con le considerazioni introduttive di Mike Pompeo, attuale direttore, nominato dal presidente Trump in un momento delicatissimo per gli equilibri tra l’agenzia e la nuova amministrazione. Nel corso dell’evento, in diversi panel, si sono affrontate le tematiche di maggiore interesse per la comunità intelligence americana, dalla minaccia nordcoreana alle organizzazioni terroristiche, con approfondimenti sull’impatto delle nuove tecnologie per la sicurezza nazionale e focus sui metodi di raccolta informativa in un mondo in continua evoluzione.
Tutti gli interventi, a partire dall’introduzione di Pompeo, sono stati connotati da una volontà di apertura e caratterizzati da uno spirito di condivisione delle scelte strategiche con i vertici dell’amministrazione. Allo stesso tempo è emersa una netta domanda di semplificazione nei rapporti con il decisore politico e nel confronto con le autorità deputate a vigilare sull’operato della comunità.
Tra i momenti di maggiore peso il confronto aperto tra quattro ex direttori della Cia: John Brennan (direttore dal 2013 al 2017), Mike Hayden (direttore dal 2006 al 2009), Porter Goss (direttore dal 2004 al 2006) e William Webster (direttore dal 1987 al 1991). In un confronto aperto e cordiale, moderato da Sue Gordon (Principal Deputy Director of National Intelligence), gli ex vertici dell’agenzia hanno condiviso la loro percezione dei rischi futuri e la loro opinione circa l’operato degli anni passati (leggi l’articolo completo).