“L’era dello sharp power. La guerra (cyber) al potere”. E’ questo il titolo dell’ultimo libro di Paolo Messa presentato ieri, lunedì 25 febbraio, nella sede dell’Istituto per la Competitività (I-Com). L’evento, organizzato in collaborazione con Formiche e La Scossa, ha visto la partecipazione del presidente I-Com Stefano da Empoli, del consigliere scientifico di Limes Alessandro Aresu, del capo della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea Beatrice Covassi, della corrispondente in Italia di Politico.eu Silvia Sciorilli Borrelli e del vice direttore del Tg5 Fabio Tamburini. La discussione è stata moderata dal direttore della comunicazione I-Com Andrea Picardi.
Nel corso del dibattito i relatori hanno discusso della nozione di “sharp power”: un concetto piuttosto nuovo nella teoria delle relazioni internazionali che è stato espresso per la prima volta nel 2017 dal National endowment for democracy (Ned) e che si pone a metà strada tra i più affermati concetti di soft e hard power.
Silvia Sciorilli Borrelli ha sottolineato il ruolo dell’Italia nel contesto europeo: “Il nostro Paese è visto un po’ fuori dai giochi dagli altri Stati del Vecchio continente, ma se attrae tutto questo interesse, allora denota delle tendenze che possono portare verso degli scenari nuovi”. Concorde anche Beatrice Covassi che ha evidenziando come “l’Europa potrà giocare un ruolo rilevante nell’era dello sharp power se sarà capace di sviluppare visione, investimenti e giocare il ‘modello Europa’ come vantaggio competitivo”. Fabio Tamburini ha espresso la sua preoccupazione su ciò che sta accadendo: “Bisogna stare attenti e capire quali sono le dinamiche attuali. L’Europa riuscirà ad essere coesa per rappresentare culture simili, ma così peculiari?” Alessandro Aresu ha invece sottolineato che “tra gli attori dello sharp power la Cina merita un’attenzione particolare. Nel sistema cinese c’è la fusione tra militare e civile. Entrambi concorrono allo sviluppo tecnologico complessivo”. Secondo Paolo Messa “Tra Usa e Cina c’è una sfida per il primato tecnologico: Intelligenza artificiale, Blockchain. La partita che stiamo giocando non è affrontata in una condizione di equità: è evidente che gli Stati Uniti e la Cina siano diversi sotto diversi profili: giuridico, sociale e culturale. Il libro cerca di far capire che dobbiamo guardare il nostro interesse nazionale, che è collocato dentro l’interesse europeo e dentro quello atlantico” ha concluso l’autore.
L’introduzione è stata affidata al presidente di I-Com Stefano da Empoli che alla domanda “Come si deve reagire all’uso dello sharp power?” ha sottolineato l’importanza del coordinamento nazionale, ma anche europeo.
Oltre 80 le persone che hanno partecipato. Tra gli altri Nicola Barone (giornalista del Sole 24 Ore), Marta Bucci (direttore generale Anigas), Giovanni Calabrò (direttore generale Tutela del Consumatore dell’Autorità Antitrust), Cristiano Ceresani (capo di gabinetto ministero per la Famiglia), Francesca Chiocchetti (responsabile affari istituzionale Samsung), Giuliano Frosini (direttore relazioni esterne, istituzionali, comunicazione di Lottomatica), Simone Mori (presidente di Elettricità Futura), Alessandra Santacroce (direttore relazioni istituzionali IBM), Roberto Sommella (direttore relazioni esterne Antitrust), Michelangelo Suigo (presidente Associazione La Scossa) e Luigi Vianello (responsabile corporate identity and communication Salini-Impregilo).
All’iniziativa era presente anche Umberto Pizzi. Ecco alcuni dei suoi scatti più significativi.
Foto di Umberto Pizzi/Riproduzione riservata