Skip to main content

Boschi, Schlein, Magi, Ranucci e Ruotolo al sit in del Pd davanti la Rai. Le foto

1 / 37
Elly Schlein
2 / 37
Elly Schlein
3 / 37
Elly Schlein
4 / 37
Andrea Orlando
5 / 37
Teresa Bellanova e Maria Elena Boschi
6 / 37
Marco Furfaro
7 / 37
Francesco Amodeo
8 / 37
Elly Schlein
9 / 37
Elly Schlein
10 / 37
Elly Schlein
11 / 37
Elly Schlein
12 / 37
Elly Schlein
13 / 37
Elly Schlein
14 / 37
Elly Schlein
15 / 37
Enzo Maraio
16 / 37
Maria Elena Boschi
17 / 37
Maria Elena Boschi
18 / 37
Sandro Ruotolo e Riccardo Magi
19 / 37
Giuseppe Giulietti
20 / 37
Giuseppe Giulietti
21 / 37
Sandro Ruotolo e Sigfrido Ranucci
22 / 37
Sigfrido Ranucci
23 / 37
Sigfrido Ranucci
24 / 37
Elly Schlein
25 / 37
Elly Schlein
26 / 37
Elly Schlein e Sandro Ruotolo
27 / 37
Elly Schlein
28 / 37
Francesco Verducci
29 / 37
Walter Verini
30 / 37
Riccardo Magi
31 / 37
Riccardo Magi
32 / 37
Riccardo Magi
33 / 37
Marco Rizzo
34 / 37
Marco Rizzo
35 / 37
Marco Rizzo
36 / 37
Marco Rizzo

Elly Schlein e il Pd hanno organizzato un sit-in ieri sera davanti alla Rai che ha raccolto l’adesione anche di molti partiti.

Oltre alla presenza di Articolo 21 e al conduttore di Report Sigfrido Ranucci, Più Europa, Verdi, Sinistra Italiana, i Socialisti e anche Italia Viva.

La leader Pd ha ringraziato tutti quelli che hanno aderito e ha lasciato intervenire subito gli altri, “moderati” da Sandro Ruotolo, responsabile informazione del Pd.

“Siamo preoccupati per lo stato di salute dell’informazione. Siamo qui perché c’è ‘Tele Meloni’, che vuol dire occupazione di tutti i posti possibili. Quella che era la Rai di tutti, anche nei momenti peggiori di questa azienda, oggi è un monocolore della maggioranza che fa propaganda”, ha spiegato Riccardo Magi, Più Europa, lamenta di avere “zero minuti in prima serata” e rimpiange addirittura le tribune politiche degli anni ’70.

“Una volta c’erano le ‘tribune politiche’, che non erano le tribune elettorali, in cui in prima serata, in maniera asettica, tutti quanti avevano la possibilità di dire quello che volevano. Oggi no”.

“Mi sento un giornalista libero dentro la Rai”, ha detto Ranucci. “Ho sempre fatto il mio lavoro con la mia squadra in libertà. È un valore talmente alto la libertà di stampa che ho sentito necessità di partecipare. Ma se non si fa una riforma non si leva la Rai dalle mani dei partiti. Bisogna cambiare lo sguardo, fare le nomine che riguardano amministrazione del servizio pubblico tenendo conto che l’unico editore possibile è il pubblico che paga il canone”.

Uno dopo l’altro intervengono tutti i leader dei partiti che hanno aderito, parlano Angelo Bonelli, Nicola Fratoianni, Maria Elena Boschi.

“Basta con Tele Meloni e con un servizio pubblico svilito a essere portavoce della propaganda di questo governo. E basta con gli attacchi al giornalismo d’inchiesta da parte di questo governo”, ha concluso col suo intervento Schlein. Per la segretaria Pd “il sistema di governance della Rai va modificato, la Rai va sottratta all’influenza della politica e dei partiti. Così si potrà migliorare la qualità del servizio pubblico e naturalmente ci lavoreremo insieme a tutti coloro che vorranno”.

(Foto – Imagoeconomica-riproduzione riservata)


×

Iscriviti alla newsletter