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Di Segni, Gravina, Lotito e Spadafora danno un calcio al razzismo. Le foto di Pizzi

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Vincenzo Spadafora
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Gabriele Gravina, Vincenzo Spadafora
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Gabriele Gravina, Vincenzo Spadafora
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Claudio Lotito
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Gabriele Gravina, Claudio Lotito
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Claudio Lotito, Vincenzo Spadafora
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Noemi Di Segni, Vincenzo Spadafora

Si è tenuto a Roma lo scorso 16 gennaio il convegno “Un calcio al razzismo”, organizzato dall’Unione delle comunità ebraiche italiane per un impegno ancor più serrato nella lotta contro il razzismo e l’antisemitismo negli stadi. A partecipare, il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, e Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane.

“Sto già lavorando con il presidente della Figc, Gabriele Gravina, all’introduzione di nuove tecnologie che possano aiutarci anche facendo pressione, legittima, sulle società affinché le applichino: Gravina ha avuto un’ottima idea sulla quale ci siamo confrontati, anche insieme ai suoi tecnici”, ha detto Spadafora a margine del convegno, aggiungendo che l’incontro con il presidente della Federcalcio è avvenuto “la settimana scorsa e lo abbiamo tenuto riservato proprio perché stiamo arrivando alla conclusione di un’intesa su queste nuove misure e vogliamo però comunicarle, come è mio solito, quando siamo sicuri che abbiamo la possibilità di presentare una misura applicabile”.

“Credo davvero che, nel giro di molto poco, avremo nuove misure tecnologiche estremamente avanzate – ha proseguito il ministro – e mai ancora utilizzate nel nostro paese e soprattutto faremo un’azione per quello che posso fare, non posso costringere le società e gli stadi, però sicuramente posso utilizzare tutta la forza che ho come ministro dello sport per invitare in maniera molto forte tutte le società poi ad utilizzare queste tecnologie e a metterle a disposizione delle forze di Polizia”.

(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata


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