Oltre 200 giorni alla guida del Campidoglio per Virginia Raggi sempre con lo stesso comun denominatore: le difficoltà che fin dall’elezione hanno contraddistinto la sua esperienza da sindaco di Roma. Una corsa ad ostacoli culminata nell’avviso di comparizione ricevuto ieri per la vicenda legata alla promozione di Renato Marra – fratello dell’ex braccio destro di Raggi Raffaele, finito in carcere prima di Natale – da vicecapo della Polizia municipale a responsabile del dipartimento Turismo dell’amministrazione capitolina. Una nomina poi revocata dalla stessa Raggi che – in base a quanto si apprende – sarebbe indagata per i reati di abuso d’ufficio e falso in atto pubblico.
Prima dei fatti legati alla famiglia Marra, il primo cittadino aveva dovuto affrontare anche altre crisi. Su tutti il caso dell’ormai ex assessore all’Ambiente Paola Muraro, che si è dimessa lo scorso dicembre dopo aver ricevuto un avviso di garanzia. E poi ancora le polemiche legate al No alle Olimpiadi e i problemi nel creare una squadra di governo stabile e competente per la città, come dimostra il lungo tira e molla sul nome del nuovo assessore al Bilancio dopo le dimissioni di Marcello Minenna che il primo settembre scorso scelse di fare un passo indietro in tandem con l’ex capo di Gabinetto, il magistrato Carla Raineri.
I primi 100 alla guida del Comune di Roma non sono stati giorni semplici per Virginia Raggi. Il sindaco pentastellato è stato, infatti, costretto ad affrontare numerose questioni: su tutte, la vicenda che coinvolge l’assessore all’ambiente Paola Muraro, il no alla candidatura olimpica per il 2024 e la difficoltà di individuare un responsabile del bilancio dopo le dimissioni del primo settembre scorso di Marcello Minenna.
Raggi ha già cambiato numerosi assessori della sua giunta: oltre ai citati Minenna e Muraro – infine sostituiti da Andrea Mazzillo e Pinuccia Montanari – anche il fedelissimo Daniele Frongia è stato costretto a un passo indietro e a lasciare la carica di vicesindaco (ha mantenuto, però, il ruolo di assessore allo Sport). Al suo posto il primo cittadino ha nominato il rutellian-prodiano Luca Bergamo. Altro nome che non compariva nella lista iniziale degli assessori quello di Massimo Colomban, l’imprenditore veneto amico di Casaleggio chiamato a lavorare in Campidoglio lo scorso ottobre con delega alle Partecipate.
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