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Un movimento tellurico di volti e braccia influenti, in coda a Palazzo Vecchio e non al Nazareno. Non era certo necessaria la nomina a segretario del Pd per certificare come verso Matteo Renzi da tempo si fosse messa in moto una marcia di avvicinamento da parte di imprenditori, banchieri e finanzieri. Un viavai che ovviamente, dopo il battesimo della prima segreteria targata rottamatore, si è esplicitato alla luce del sole così come ne hanno dato conto in dettaglio Il Messaggero e Il Fatto Quotidiano.

CONTATTI E RICHIESTE
Il mantra del sindaco di Firenze è mai fidarsi, ma al di là dell’aspetto staff (sul quale Renzi pare non transiga) il resto è aperto a tutti, quindi massimo ascolto e collaborazione trasversale. Caltagirone, Nagel, Palenzona, Del Vecchio sono considerati a supporto deciso di Renzi, con in seconda battuta Alessandro Profumo ancora incerto se palesarsi o meno. Uno degli ambasciatori nel mondo di Renzi dovrebbe essere Davide Serra, titolare del hedge fund Algebris e rottamatore di Bernheim in Generali. Anche se una figura di spicco per il sindaco è il suo “Gianni Letta”, ovvero Marco Carrai. Lo stesso Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, da circa un anno avrebbe scelto di puntare su Renzi per un cambio di passo politico. A Trieste addirittura Mario Greco (Generali) gli avrebbe concesso il caffè storico San Marco per la tappa cittadina della sua campagna elettorale. Pollice in su anche da Vodafone, con Vittorio Colao.

ALTERNANZA
Da un lato si registra un canale di comunicazione preferenziale con l’ad di Luxottica, Andrea Guerra, dall’altro ancora non è chiaro come si svilupperà il rapporto con Sergio Marchionne, protagonista di vicende alterne, passando da giudizi positivi per poi criticarne il piano industriale. Un esponente di spicco come Tronchetti Provera è stato avvistato alle urne domenica scorsa per votare alle primarie e tutto fa pensare che non abbia barrato né la casella di Cuperlo né quella di Civati.

RAPPORTI STORICI
Farinetti, Della Valle e Cucinelli sono tre nomi che hanno un noto afflato con Renzi. L’inventore di Eataly è di fatto il neoambasciatore dell’italian food nel mondo, mentre sulla galassia Ligresti Renzi ha espresso giudizi duri e inequivocabili. Buone referenze sono date con De Benedetti (che lo ha endorsato in una recente conversazione con il Corriere, e Romiti.

MORGAN STANLEY
Alcuni osservatori riportano una sottile linea rossa tra Davide Serra e il tessuto manageriale di Morgan Stanley, con il gruppo che avrebbe addirittura “coperto” la sua campagna. Smentite però sono piovute dalla fondazione renziana Big Bang, anche sui finanziamenti ottenuti anche da François-Henri Pinault (Gucci).

CURIOSITA’
Non si può non menzionare nella galassia renziana l’ex direttore di Canale 5 Giorgio Gori (anche se con le recenti riserve) accanto al produttore Davide Bogi e Martina Mondadori. Un altro berlusconiano come Flavio Briatore sarebbe iscritto tra i suoi sostenitori, al pari della terzogenita del Cavaliere Barbara.

Fatto Quotidiano e Messaggero, ecco la mappa dei poteri forti renziani

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