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Un grand jury nello stato americano del Connecticut ha incriminato Mozaffar Khazaee, con due capi di imputazione per il trasporto di merci rubate. Khazee, ingegnere 59enne cittadino iraniano naturalizzato negli Stati Uniti, era stato arrestato al Newark Liberty International Airport nel New Jersey, lo scorso 10 gennaio, prima di imbarcarsi per un volo per Francoforte, dove avrebbe fatto scalo per Teheran – attualmente è detenuto dallo US Marshals Service in New Jersey, in attesa dei successivi procedimenti giudiziari.

L’accusa è di aver cercato di contrabbandare migliaia di pagine di documenti riguardanti il programma Joint Strike Fighter sui caccia F-35.

L’ex dipendente dell’agenzia di contractor militari Pratt & Whitney avrebbe cercato di passare informazioni top secret all’Iran, attraverso la spedizione dell’imballaggio via camion dal Connecticut (dove vive), per caricarlo poi in un cargo che sarebbe partito dal porto di Long Beach (California) con direzione Hamadan (Iran) – là sarebbero stati consegnati al fratellastro.

L’indagine era iniziata già nel mese di novembre, quando le autorità doganali avevano intercettato il carico a nome di Khazee: la spedizione era contrassegnata come “Hold House Goods”, ma all’ispezione dei funzionari del US Customs and Border Protection, furono trovate scatole di documenti contenenti manuali e schede tecniche e altro materiale relativo al programma F-35. In un affidavit che riassume le prove contro Khazaee, un agente speciale del Dipartimento della Homeland Security ha detto che il governo ha scoperto 44 scatole di materiale che contenevano dati tecnici sui motori militari.

Le incriminazioni riguardano il trasporto, la trasmissione e il trasferimento di beni in commercio interstatale ottenuti con il furto, la conversione e la frode: Khazee rischia dai 10 ai 20 anni di carcere una sanzione di 250mila dollari per ogni capo di imputazione.

Tuttavia, secondo quanto detto da John Pike, direttore di GlobalSecurity.org (sito specializzato in questioni militari), è molto improbabile che le informazioni sarebbero potute risultare di grande utilità per l’aeronautica militare iraniana – che ha in dotazione ancora gli F-14 Tomcat e gli F-5 Tigers acquistati prima della rivoluzione del 1979, «tecnologie distanti 40 anni» ha commentato Pike.

Il programma F-35 mira alla costruzione di un caccia totale, in grado di fornire Air Force, US Navy e Marines: l’obiettivo è la sostituzione delle attuali flotte da combattimento con 2.457 F-35, a partire dal 2015 – il JSF F-35 consterà 392 miliardi di dollari ed è il più grande programma militare della storia statunitense. Sebbene la sede centrale del programma della Lockheed Martin Corp. sia a Fort Worth, in Texas, ci sono centinaia di aziende – come Pratt & Whitney, appunto – che collaborano in tutti gli Stati Uniti: per esempio la United Technologies che produce i motori a reazione è a Middletown, Connecticut.

In America il caso ha aperto la discussione sulla sicurezza di far trattare le informazioni sensibili del governo a lavoratori nati all’estero – circostanza, quella della sicurezza della gestione dei dati top secret, molto calda e legata a stretto giro con il caso “Datagate” e il whistleblower Edward Snowden, ex contractor anch’egli.

In realtà sembrerebbe che quello di Khazaee sia stato un caso particolare: infatti è stato solo grazie alla doppia cittadinanza – ottenuta nel 1991 –  che ha ricevuto il nulla osta necessario per l’acceso ad alti livelli di sicurezza.

Annalisa Weigel, docente presso il MIT e membro della American Institute of Aeronautics and Astronautics, ha espresso preoccupazioni sul fatto che storie come quella di Khazaee possano alzare ancora le barriere e creare ulteriori difficoltà all’accesso al settore aerospaziale a valide competenze, soltanto perché di nazionalità straniera.

Il Los Angeles Times ha riportato il caso di Lani Azahari, 31 anni, ingegnere aeronautico originario della Malesia, che sta cercando di ottenere un lavoro nel settore aerospaziale fin dal 2009. Possibilità che gli è sempre stata negata, perché lei non è un cittadino degli Stati Uniti e quindi non può ottenere il nulla osta di sicurezza necessario in molte strutture aerospaziali.

Azahari ha detto che è sconfortante vedere le accuse contro Khazaee perché potrebbero muovere la gente contro gli ingegneri stranieri: «[Khazaee] Non è rappresentativo della maggior parte di noi che vogliono servire queste paese», ha dichiarato.

Le contingenze del caso criminale aprono anche risvolti politici, portando il dibattito verso la mai risolta questione dell’immigrazione, sul cui tavolo sono poggiate molte scommesse – e promesse – del secondo mandato del presidente Obama.

 

f 35

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