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Lo stop alle sanzioni, lo sblocco delle risorse sequestrate, lo snellimento delle procedure autorizzative, e un chiarimento sulle regole di ‘transizione’ per l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) in attesa del nuovo Piano di risanamento. Sono questi i punti principali delle nuove norme per l’Ilva allo studio del governo, che potrebbero entrare nel prossimo Consiglio dei Ministri.

Il provvedimento, su cui è al lavoro il ministero dell’Ambiente insieme con gli altri ministeri coinvolti, arriva dopo una serie di incontri del commissario Enrico Bondi e del sub-commissario Edo Ronchi con Palazzo Chigi, in cui i due avrebbero ‘minacciato’ di rimettere il mandato per via delle difficoltà incontrate nel portare a termine il compito. “Stiamo andando avanti nell’elaborazione di un provvedimento” che, spiega Ronchi, è però “piuttosto complesso”. Il sub-commissario mette, infatti, in evidenza come “con le procedure ordinarie non sia possibile rispettare i tempi”.

COME PRESENTARE LE NUOVE NORME

Intanto, si starebbe ancora decidendo la formula con cui presentare queste nuove norme. Al vaglio ci sono tutte le possibilità: un nuovo decreto, al momento sembrerebbe la via prescelta; un vero e proprio disegno di legge, che però porterebbe ad un allungamento dei tempi per l’approvazione (aspetto che non coincide con le richieste dei commissari); aperta, e percorribile, resterebbe invece l’ipotesi di un emendamento da far ‘scivolare’ dentro un provvedimento all’esame del Parlamento.
Il testo – a cui si sta ancora lavorando in queste ore, per provare a chiuderlo, così da portarlo in Cdm – definirebbe in modo più chiaro il periodo di passaggio, cioè la ‘transizione’, per l’applicazione dell’Aia, tra l’ultima legge predisposta dal governo Letta e quella precedente messa a punto dall’esecutivo Monti. Infatti, fino a che il nuovo Piano non viene presentato e approvato, è in vigore l’Aia precedente; Autorizzazione ambientale su cui ci sono ritardi nell’applicazione, con possibili sanzioni dietro l’angolo per Bondi e Ronchi. Cioè sui commissari scelti proprio per superare le inadempienze. Ed è su questo che dovrebbero incidere le nuove norme, in sostanza con una sospensione delle sanzioni, che altrimenti scatterebbero.

CAPITOLO SEMPLIFICAZIONI

Ad entrare nel raggio d’azione del provvedimento anche le sanzioni prefettizie, che in caso si riferissero a inadempienze precedenti al commissariamento devono ricadere sui Riva e non sull’attuale gestione. Si sta poi cercando di individuare delle misure per sbloccare le risorse sotto sequestro, per poterle investire nell’adeguamento tecnologico del grande siderurgico tarantino. Il capitolo dedicato alle semplificazioni servirebbe a superare i ‘rallentamenti’ nelle procedure di autorizzazione per effettuare gli interventi, nonché per le bonifiche, e la riqualificazione ambientale. Alla base di questo punto c’è la preoccupazione per i tempi lunghi degli enti locali nel rilasciare i permessi, come per esempio per i parchi minerali.
I cantieri che aspettano di partire sarebbero circa 40, mentre le risorse necessarie per l’attuazione dell’Aia si aggirano sui 2 miliardi. “C’è comunque bisogno di rimodulare i tempi dell’Aia – osserva Ronchi – e di pensare a ulteriori adeguamenti non previsti dall’Aia”.

DUE DIRETTRICI

In ogni caso rimangono fermi i paletti del commissariamento, che per Ronchi poggia su “due direttrici: la continuità produttiva e il risanamento ambientale; entrambe da garantire”, tenendo presente che si sono “accumulati problemi decennali”.

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