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I mercati globali continuano a beneficiare di un contesto economico che nel corso dell’estate ha evidenziato un’accelerazione significativa ma non ancora abbastanza solida da permettere un allentamento delle condizioni monetarie accomodanti fissate dalle banche centrali. Il ritmo delle sorprese economiche positive ha registrato una lieve flessione negli ultimi tempi, in parte dovuta all’impatto negativo che le recenti trattative sui conti pubblici statunitensi hanno esercitato sulla fiducia di consumatori e imprese.

PREVISIONI SUL PIL

Le nostre previsioni sul PIL sono rimaste invariate questo mese e riteniamo che lo scenario monetario rimarrà accomodante ancora per parecchio tempo. In seguito alla debolezza degli ultimi dati sull’inflazione al consumo relativi all’eurozona (0,7%) e alla riduzione di 25 punti base dei tassi d’interesse, nei mesi a venire potremmo infatti assistere a ulteriori misure di allentamento da parte della BCE.

VALUTAZIONI AZIONARIE

Continuiamo a privilegiare le azioni. Le più rosee prospettive di crescita mondiale dovrebbero favorire una ripresa degli utili societari dopo un periodo caratterizzato da un andamento piatto. L’attuale stagione dei risultati si è rivelata finora piuttosto incoraggiante. Negli Stati Uniti, tre quarti delle società hanno pubblicato utili superiori alle aspettative. In Europa e in Asia, le attese sono state finora superate dalla metà delle aziende, mentre nel Regno Unito questo dato riguarda circa i due terzi delle società. Le valutazioni azionarie restano interessanti, soprattutto in termini di rendimenti, che sono in genere sostenuti da cash flow consistenti. Ciononostante, altri parametri di valutazione non presentano più la stessa attrattiva che evidenziavano prima delle significative revisioni al rialzo di cui hanno beneficiato i mercati. In ultima analisi, la politica monetaria accomodante favorirà verosimilmente i flussi azionari motivati dalla ricerca di rendimenti interessanti rispetto ad altre importanti classi di attività.

AUMENTO DEI PROFITTI SULLE AZIONI

Nell’ambito dei nostri portafogli azionari, quest’anno il miglioramento dello scenario economico ci ha indotto a rafforzare l’esposizione ad aree più cicliche del mercato, come il settore residenziale, dei beni voluttuari, delle banche e dei prodotti chimici. Tuttavia, abbiamo approfittato del marcato rialzo di molti titoli in questi settori per realizzare prese di profitto. Per converso, numerose società caratterizzate da una crescita di qualità superiore hanno segnato il passo negli ultimi mesi e le valutazioni sono quindi rimaste su livelli interessanti. Ad esempio, abbiamo incrementato l’esposizione ai beni di prima necessità e al settore farmaceutico in diverse aree geografiche.

I TITOLI DI STATO

I rendimenti dei titoli di Stato sono scesi in seguito alla decisione della Federal Reserve di non procedere al ridimensionamento del quantitative easing (QE) nella riunione di settembre, una scelta che ha contraddetto le aspettative. Gli attuali rendimenti dei titoli governativi dei paesi sviluppati appaiono poco interessanti, il che ci induce a sottopesare nel complesso le obbligazioni, pur vedendo con favore le emissioni societarie. Continuiamo a sovraponderare il settore degli immobili commerciali nel Regno Unito, dove i rendimenti sono allettanti, l’interesse degli investitori è aumentato e il contesto economico più propizio dovrebbe favorire le prospettive della domanda di locazioni.

LE MATERIE PRIME

Con riferimento alle materie prime, abbiamo ridotto la nostra posizione consigliata a neutrale. Ciò riflette pressioni inflazionistiche deboli, un’inevitabile riduzione del QE nel prossimo futuro, una netta espansione dell’offerta di metalli di base e un generale allentamento delle tensioni geopolitiche. Questa classe di attività continua tuttavia a rappresentare un’ottima fonte di diversificazione per i portafogli, e prevediamo si presenteranno occasioni per rafforzare la nostra esposizione alle commodity il prossimo anno, una volta che il tapering sarà stato avviato e la ripresa globale attesa sarà più evidente.

Mark Burgess
Chief Investment Officer di Threadneedle

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