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E’ una non troppo eccentrica alleanza quella che si staglia nell’editoria italiana più politicizzata. Il connubio di fatto è quello fra il Fatto Quotidiano e il Giornale. I quotidiani così si accodano al quotidiano Repubblica, secondo cui i tabulati telefonici smentiscono le parole del ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri.

Il quotidiano diretto da Antonio Padellaro e quello diretto da Alessandro Sallusti, uniti dall’odio verso il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, avviano quasi in simbiosi – anche se con leggero scoppio ritardato rispetto alla campagna orchestrata dal quotidiano Repubblica dopo lo scoop delle telefonate del Guardasigilli – una richiesta di dimissioni del ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri. O meglio, se il Fatto Quotidiano picchia duro ed esplicitamente sul titolare della Giustizia accusata di dire “bugie”, tanto che Marco Travaglio la definisce oggi “Anna Maria Pinocchieri”, il quotidiano milanese diretto da Sallusti in un titolo di prima pagina evoca voci di dimissioni del ministro. Una notizia, o meglio un’indiscrezione, che sa tanto di auspicio per gli umori notori del quotidiano milanese vicino a Silvio Berlusconi.

La fregola da elezioni anticipate che accomuna Repubblica, Fatto e Giornale non viene assecondata invece dal Corriere della Sera e dalla Stampa, che hanno una impostazione più quirinalizia, e pure da quotidiani vicini al centrodestra come Libero e Foglio non giungono richieste perentorie di dimissioni per la Cancellieri. Anzi, è risaputa in ambienti politici la vicinanza e la stima che il direttore del Foglio, Giuliano Ferrara, nutre verso il ministro Cancellieri.

Travaglio e Sallusti in simbiosi nella caccia alla Cancellieri

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