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Lo stato di salute delle donne italiane fotografato nella IV edizione del Libro bianco di O.N.Da, Osservatorio nazionale sulla salute della donna, realizzato grazie al contributo di Farmindustria e presentato oggi a Roma in occasione di una conferenza stampa, vede ancora le donne in vantaggio rispetto agli uomini in termini di sopravvivenza, nonostante il divario tra generi continui a ridursi.

I TEMI
Il volume approfondisce tematiche di rilevanza clinico-epidemiologica e socio-economica, tra cui: le malattie a trasmissione sessuale, che registrano anche nel nostro Paese un preoccupante trend di crescita; la sclerosi multipla, patologia tipicamente declinata al femminile ad elevato impatto invalidante; il dolore cronico, ad oggi ancora sottovalutato e poco conosciuto; la salute materno-infantile, con particolare rifermento alla depressione perinatale, alla riorganizzazione della rete dei punti nascita e alla nascita pretermine.
Massimo Scaccabarozzi, Presidente Farmindustria commenta due tra i temi fondamentali contenuti nel Libro bianco: “Sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale e accessibilità ai farmaci innovativi. Aspetti collegati fra loro. I farmaci innovativi sono un’opportunità per tutti i pazienti, non solo le donne, e un investimento per il SSN perché rendono non necessari molti interventi chirurgici. Da parte sua, l’industria farmaceutica è sempre più impegnata per favorire la medicina di genere”, aggiunge Scaccabarozzi.

LO STATO DI SALUTE DELLE DONNE TRA SUD E NORD
“L’analisi trasversale degli indicatori al femminile documenta che lo stato di salute delle donne è complessivamente buono, anche se permangono tra macro aree geografiche e singole regioni marcate differenze in termini di distribuzione del benessere, accessibilità e appropriatezza dei servizi offerti, con il Meridione e le Isole in posizione nettamente più svantaggiata rispetto al Centro e al Nord – dichiara Francesca Merzagora, Presidente dell’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da)”.

FARMACI E OSPEDALIZZAZIONE
Dalla comparazione dei tassi di ospedalizzazione non emergono differenze significative tra uomini e donne, mentre i livelli di consumo di farmaci risultano più elevati per la popolazione femminile (42,92% vs. 34,31%), registrandosi tuttavia una modesta contrazione rispetto al 2009 (44,62%).

LE AREE PIU’ CRITICHE PER LE DONNE
L’analisi degli indicatori di salute e malattia nelle diverse regioni italiane evidenzia le aree più critiche della salute femminile: un incremento dell’incidenza e della prevalenza di tutti i tumori maligni nelle donne si registra con una differenza Nord-Sud a svantaggio del Settentrione, anche se il tasso standardizzato di mortalità è quasi doppio per gli uomini (35,60 vs 19,39 per 100.000 abitanti).

CRITICITA’
La prevenzione oncologica è migliorata su tutto il territorio nazionale, mantenendo una differenza tra macro-aree geografiche.

I dati sulle malattie ischemiche confermano le marcate differenze di genere, con tassi di ospedalizzazione più che doppi negli uomini rispetto alle donne (961,7 vs 341,1 per 100.000 abitanti).

Nell’ambito della salute mentale, il tasso di ospedalizzazione per i disturbi psichici da abuso di droghe è maggiore per gli uomini ma si registra un aumento tra il genere femminile, in particolare nella fascia di età 45-54 anni.

In tema di salute materno-infantile, permane un’alta percentuale di tagli cesarei (38,71%), con un range che varia da un minimo del 23,99% in Friuli Venezia Giulia a un massimo del 61,72% in Campania, mentre i punti nascita sono diminuiti, così come il numero di strutture con TIN (Terapia Intensiva Neonatale), che eseguono meno di 800 parti /anno.

Come stanno le donne? Numeri, confronti e tesi

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