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Gli ispettori delle Nazioni Unite hanno trovato le prove che dimostrano l’utilizzo da parte del regime di Bashar al-Assad del gas nervino nell’attacco del 21 agosto scorso nella periferia di Damasco. La presentazione del rapporto avverrà lunedì, ma ormai le indiscrezioni si sono diffuse sui media internazionali.

Il campione biomedico e ambientale
Secondo Foreign Policy, diplomatici dell’Onu hanno anticipato che l’inchiesta non ha accusato direttamente Assad di usare armi chimiche, ma offre prove che il governo siriano è stato responsabile dell’attacco.

“So che hanno ottenuto un ricco campione – biomedico e ambientale – e hanno intervistato le vittime, i medici e gli infermieri”, ha detto una fonte anonima a Foreign Policy.

L’accusa contro il regime
Alcuni diplomatici aspettano fiduciosi il rapporto. Gli ispettori dell’Onu non pensano che il risultato dei lavori possa rappresentare un punto di svolta. Foreign Policy ricorda che, secondo i termini stabiliti, gli ispettori dell’Onu devono soltanto confermare se in Siria sono statd utilizzate armi chimiche. Non assegnare responsabilità.

Il ritorno a Damasco
Il team delle Nazioni Unite è guidato dallo scienziato svedese Sellström Ake, che è stato a Damasco il mese scorso per avviare l’indagine. Il rapporto sarà presentato la settimana prossima ma il team ha intenzione di tornare a Damasco per completare le indagini su altri attacchi simili avvenuti a marzo a Khan al Assal.

Le indicazioni di Ban Ki-moon
Secondo il New York Times, il segretario delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, “riceverà il rapporto lunedì, o forse prima” e si aspetta che i risultati “indichino inequivocabilmente la colpevolezza governo siriano”, ha scritto il quotidiano americano.

Le prove raccolte
Il New York Times ha ricordato che “il team di ispettori delle armi chimiche lasciò la Siria dieci giorni dopo l’attacco del 21 agosto. Come ha indicato il segretario generale Ban Ki-moon, devono definire solo se sono state utilizzate tali armi, non chi li ha usate. Il rapporto deve evitare qualsiasi attribuzione di colpa”.

Ma il tipo e numero di prove sarebbe molto dettagliato e porterà i lettori a trarre la conclusione che “solo le forze militari siriane avrebbero potuto condurre un tale attacco”, scrive il New York Times.

Un lavoro lungo e impegnativo
Gli ispettori hanno accumulato molti campioni di sangue, urine, suolo, aria e acqua, oltre a prove sul tipo di proiettili utilizzati. L’esperto sul controllo delle armi, Paul F. Walker, ha detto di aspettare di vedere il rapporto per avere un quadro preciso dei dati. Il resto dei razzi e l’artiglieria utilizzata, così come le prove ambientali, richiedono almeno 50 ispettori – la metà di quelli utilizzati per questa indagine, e molti anni di lavoro. L’esperienza di Walker non è da sottovalutare: ha fatto parte degli esperti che hanno promosso lo smantellamento degli armamenti della Russia nel 1990.

Ecco il rapporto dell’Onu che inchioda Assad sulle armi chimiche

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