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Il Sinodo straordinario sulla famiglia del prossimo anno (5-19 ottobre 2014) continua a tenere banco, Oltretevere. D’altronde, il tema è di quelli delicati e spinosi, il rischio che qualcuno colga l’occasione per fare il passo più lungo della gamba è concreto. Non a caso, forse, Papa Francesco ha deciso di ancorare bene l’assise entro determinati confini, e ciò è riscontrabile nella scelta di nominare Relatore generale del Sinodo il cardinale conservatore Peter Erdo, arcivescovo di Budapest e figlio della scuola di von Balthasar e Ratzinger che ebbe il suo prodotto migliore nella rivista Communio.

Le 38 domande in vista del Sinodo

Martedì scorso, in Sala Stampa, è stato presentato il documento preparatorio del Sinodo, con le 38 domande inviate alle diocesi sparse nel mondo per una consultazione necessaria a stilare l’instrumentum laboris, la traccia che seguiranno i padri sinodali una volta convenuti a Roma. Le domande riguardano la famiglia, le coppie di fatto, le unioni tra persone dello stesso sesso. Si parla della dottrina dell’Humanae Vitae, e tutto viene ricompreso nella mole di “problematiche inedite fino a pochi anni fa” che rappresentano ormai “un’urgenza” da risolvere. A ogni modo, il cardinale Erdo ha spiegato che non c’è alcuna volontà di “riaprire tutto il discorso sulla dottrina cattolica”.

La curia che non informa il Papa

In settimana è stato presentato anche il nuovo libro del cardinale arcivescovo di Cracovia, quel Stanislao Dziwisz che per quarant’anni visse al fianco di Giovanni Paolo II. “Ho vissuto con un Santo” (Rizzoli) è frutto di una conversazione con il vaticanista Gian Franco Svidercoschi. All’interno del volume molti aneddoti sulla vita di Wojtyla, risalenti anche a prima della sua elezione a Pontefice. Il cardinale Dziwisz ammette poi che su molte questioni (come nella triste vicenda dell’arcivescovo martire di San Salvador, Oscar Romero, e degli abusi sessuali riconducibili al fondatore dei Legionari di Cristo, padre Marcial Maciel) il Papa spesso non era adeguatamente informato dalla burocrazia vaticana. Interessante, tra le altre cose, la nota riguardo la diversità di vedute con il segretario di Stato, Agostino Casaroli, in merito ai rapporti con i paesi comunisti.

Gli incontri con Napolitano e Putin

Tra i prossimi appuntamenti in agenda, spiccano gli incontri con alte figure istituzionali. Il prossimo 14 novembre, Francesco salirà al Quirinale, ricambiando la visita che lo scorso giugno gli fece Giorgio Napolitano. Il 25 novembre (il giorno dopo la grande messa conclusiva dell’Anno della Fede), il Pontefice argentino riceverà con ogni probabilità in udienza il presidente russo Vladimir Putin. I due avranno modo di conoscersi anche personalmente, dopo lo scambio epistolare dello scorso settembre, quando il Papa scrisse a Putin impegnato a presiedere il G20. Oggetto della lunga missiva: la questione siriana, con l’auspicio di Francesco affinché si trovasse a ogni costo una soluzione che scongiurasse l’intervento armato.

Sinodo, Napolitano e Putin. Agenda e dossier di Papa Francesco

Il Sinodo straordinario sulla famiglia del prossimo anno (5-19 ottobre 2014) continua a tenere banco, Oltretevere. D'altronde, il tema è di quelli delicati e spinosi, il rischio che qualcuno colga l'occasione per fare il passo più lungo della gamba è concreto. Non a caso, forse, Papa Francesco ha deciso di ancorare bene l'assise entro determinati confini, e ciò è riscontrabile…

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Che fine ha fatto il fantasmagorico piano Fabbrica Italia di Fiat?

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