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Il vero settore su cui sforbiciare pesantemente tra retribuzioni e bonus? Non è quello bancario, come ci si potrebbe aspettare, ma quello assicurativo. E con gli stipendi degli ad del settore, sale anche il rapporto con quelli dei dipendenti, in aumento nel 2012 nonostante la crisi e le ammonizioni delle autorità sul tema. Sono questi i principali risultati dell’indagine svolta da Roberto Telatin dell’Ufficio Studi della Uilca (Uil Credito, Esattorie e Assicurazioni) sui compensi dei Ceo (Amministratori) bancari e assicurativi.

Retribuzioni e utili

I gruppi assicurativi oggetto dell’indagine sono stati Assicurazioni Generali, Unipol, Cattolica Assicurazione, Allianz, Axa, Ing, Zurich, Ping an insurance. Dall’indagine emerge in modo chiaro che “nel triennio 2010-2012, malgrado la crisi economica, le retribuzioni totali del settore assicurativo prese in esame sono rimaste complessivamente stabili, mentre gli utili sono complessivamente sempre cresciuti”.

Le retribuzioni dei manager

E i super stipendi dei manager assicurativi superano di gran lunga quello degli ad dei maggiori gruppi bancari italiani. A spiccare, in particolare, nel 2012 è stato lo stipendio dell’ad di Generali, (Mario Greco dal 1 agosto del 2012), con 7.046 milioni di euro (3,790 di parte fissa e 3.256 di parte variabile). Secondo in classifica quello d Allianz, con 6.621 milioni di euro (2.127 fissa e 4.494 variabile), terzo Unipol (Carlo Cimbri), con 2.373 milioni di euro (2.011 fissa e 362 variabile). Più economici, si fa per dire, i manager delle banche. 3.037 milioni di euro per l’ad di Intesa Sanpaolo (Enrico Cucchiani) nel 2012 (2.300 fissa, 737 variabile), 1.973 lo stipendio dell’ad di Banca Desio e della Brianza (1.971 fissa, 2 variabile), 1.594 Banca Monte dei Paschi (Fabrizio Viola dal gennaio del 2012 – 1.554 fissa, 41 variabile), 1.950 per Unicredit (Federico Ghizzoni , 1.591 fissa, 358 variabile).

Il trend tra parte fissa e variabile e la concorrenza sul mercato

In tale ambito nelle remunerazioni dei manager del settore assicurativo resta immutato e sostanzialmente in equilibrio il rapporto tra la parte fissa e quella variabile, spesso legata a sistemi premianti, “la cui distribuzione quindi rappresenta la norma”. Tutto ciò mentre nel settore del credito la quota fissa della retribuzione è “nettamente superiore rispetto a quella variabile, che peraltro nell’ultimo triennio è vistosamente calata, in linea con una minore redditività delle banche”. E secondo Uilca, ciò sarebbe dovuto principalmente alla scarsa concorrenza. “Se analizziamo il settore bancario italiano, notiamo che accanto ai due principali istituti di credito del paese si affiancano moltissime banche popolari e casse rurali, mentre nel settore assicurativo troviamo spesso molti emblemi e/o marchi ma sovente riconducibili alle solite poche compagnie assicurative”.

I problemi delle società assicurative in Italia

Si può notare come le compagnie assicurative che hanno un mercato prevalentemente domestico
come Unipol e Cattolica Assicurazione abbiano sofferto maggiormente della congiuntura
economica. “Anche la compagnia cinese Ping an Insurance ha un mercato sostanzialmente interno ma con 80 milioni di clienti, 500 mila agenti e 190 mila dipendenti in una delle aree del mondo a maggior crescita può disegnare scenari più tranquilli rispetto alle compagnie assicurative italiane”, si legge nel rapporto Uilca.

Gli utili assicurativi e bancari

L’utile netto di Cattolica nel 2012 è stato di 62 milioni di euro, quello di Unipol di 469 e 367 milioni per Assicurazioni Generali. Cifre che lasciano il passo ai numeri record delle multinazionali assicurative se confrontate, come la tedesca Allianz con 5.491 milioni, o la francese Axa, a 4.152 milioni. E in crescita è anche la società cinese Ping An insurance, con 3.384 milioni di euro di utile netto nel 2012. Più modesti gli utili netti dei maggiori gruppi bancari: 1.605 milioni di euro per Intesa Sanpaolo, 865 per Unicredit, 945 per Banco Popolare. Il dato peggiore? -3.170 per Banca Mps.

Il rapporto crescente tra stipendio di manager assicurativi e lavoratori

E mentre il rapporto stipendio/lavoratore per le banche è diminuito nel 2012 dal 2011 (Intesa Sanpaolo è scesa da 129 a 108, Banca Mps da 193 a 57, Unicredit da 78 a 70), il gap è aumentato nel settore assicurativo (Generali è salita da 181 nel 2011 a 252 nel 2012, Allianz da 188 a 236, Zurich da 60 a 65).

Generali, Allianz e Unipol. Chi paga di più i manager (anche rispetto alle banche)

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