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Il WSJ cita un rapporto del Parlamento inglese sulla parità di genere nei servizi finanziari forex. Le donne sono più equilibrate nella valutazione del rischio.

 

Non bisogna mai sottovalutare le donne, perché nascondono sempre degli assi nella manica. Per cui non bisogna rimanere sorpresi quando se ne incontra una che inizia a parlare di finanza e mercati e vi dice che ha deciso di informarsi sul forex perché vuole investire i propri risparmi sfruttando il canale che le fornisca un guadagno maggiore.

 

In un recente articolo, il Wall Street Journal ha ripreso i risultati di Changing Banking for Good, uno studio inglese sulla parità di genere tra gli operatori dei servizi finanziari. Il cuore del discorso, ovvero la scarsa presenza di donne nel trading online e, in generale, tra i broker della finanza non sorprenderà molti, ma è interessante capire perché – secondo il report – è importante che questa tendenza si inverta.

 

Lo studio in questione è stato al centro anche di un ampio dibattito parlamentare nella Commissione sugli Standard bancari inglesi, perché ha affermato che un incremento della presenza femminile nel mondo della finanza aiuterebbe a mitigare la cultura, prevalentemente maschilista, che ha portato all’attuale crisi. Le donne – secondo l’analisi – non sono solo più brave nella gestione delle finanze personali, ma sono anche in grado di fare una migliore valutazione del rischio degli investimenti.

I relatori della Commissione non hanno usato mezze parole: “La cultura maschile domina in modo schiacciante nel mondo del trading, e le persone che lavorano in un ambito ne influenzano in modo inevitabile la filosofia”.

“Più donne sul trading floor – prosegue il report – sarebbero di certo un beneficio per le banche. Ecco perché le banche inglesi dovrebbero eleborare un resoconto dettagliato della presenza di genere nelle loro divisioni trading, indicando anche le misure che intendono prendere per bilanciare eventuali scompensi, entro i prossimi 6 mesi dalla pubblicazione del Report”.

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