Skip to main content

Grazie all’autorizzazione dell’autore, pubblichiamo l’editoriale di Pierluigi Magnaschi comparso sul numero odierno del quotidiano Italia Oggi del gruppo Class Editori.

Oggi i leader delle due sole grandi superpotenze mondiali del Ventunesimo secolo, Usa e Cina, si incontrano, lontano dagli occhi dei curiosi, in un ranch a Sannylands, nel deserto californiano. Oggi infatti è in svolgimento il primo incontro fra Xi Jinpig, neo presidente cinese, e Barack Obama, presidente degli Stati Uniti d’America. Ma non è il primo viaggio all’estero di Jinpig, anche se si è insediato da solo poche settimane nella sua nuova carica di primo cittadino cinese.

La prima visita, tedesca

La prima visita significativa infatti Jinpig l’ha fatta in Europa. Ma non è atterrato né a Bruxelles (sede della Commissione europea) né a Strasburgo (sede del Parlamento europeo) bensì a Berlino per potersi incontrare con il premier tedesco Angela Merkel. Con questa scelta (anche simbolica) Jinpig è andato al sodo e ha puntato sull’unico leader europeo che, ai suoi occhi, conta, dando uno schiaffo alla Comunità europea.

Le mire cinesi

Per i cinesi, a seguito della loro storia quinquimillenaria, contano sì i fatti, ma non sono meno importanti i simboli. Ed è dal punto di vista simbolico che va interpretato l’incontro di Jinpig con il suo omologo messicano nel suo viaggio di avvicinamento agli Usa. Con l’ incontro in Messico (che gli Usa considerano come una sorta di loro anticamera) Jinpig ha infatti voluto dimostrare che egli non sarà succube di nessun tabù degli altri, e tratterà con tutti i Paesi con i quali la Cina ha interesse a parlare, senza timori né riverenze.

Il focus sul Pacifico

Il clou delle trattative Usa-Cina sarà senz’altro, oltre che la spartizione del mondo in aree di influenza, anche la spartizione o le regole di coabitazione delle due superpotenze nell’Oceano Pacifico, un tempo dominio esclusivo degli americani ma che oggi deve essere gestito a mezzadria con Pechino.

L’assenza della Russia di Putin

In questo summit emerge l’assenza della Russia di Putin che è stata superata, non solo economicamente ma anche politicamente, dalla Cina. La Russia, più che un grande potenza economica (non lo è mai stata; e meno che meno lo è ora) resta una grande potenza militare, imbottita com’è di testate nucleari ma incapace di vendere nel mondo una sua auto, una sua chiave inglese o anche un suo spillo. Solo armi, gas e petrolio, può vendere. Ma non andrà lontano, se non saprà riconvertirsi.

Cina e Usa parlano e la Russia resta isolata

Grazie all’autorizzazione dell’autore, pubblichiamo l’editoriale di Pierluigi Magnaschi comparso sul numero odierno del quotidiano Italia Oggi del gruppo Class Editori. Oggi i leader delle due sole grandi superpotenze mondiali del Ventunesimo secolo, Usa e Cina, si incontrano, lontano dagli occhi dei curiosi, in un ranch a Sannylands, nel deserto californiano. Oggi infatti è in svolgimento il primo incontro fra Xi…

Berlusconi e Merkel tra sogno e realtà

Il consenso popolare di Silvio Berlusconi è stato finora lo scudo che ha salvaguardato il centrodestra dalla deflagrazione e protetto l’ex presidente del Consiglio da un esito malevolo dei suoi processi. Capace come pochi di interpretare i sentimenti degli italiani, Berlusconi ha compreso come anche nel nostro Paese monti da tempo un’insofferenza latente, ma sempre più manifesta nei confronti delle…

Siria, ecco perché i negoziati rischiano di arenarsi

La lista di invitati al vertice Ginevra 2, che dovrebbe tenersi a luglio, fa discutere. Gli Stati Uniti hanno confermato il veto alla partecipazione dell’Iran, mentre l’Italia - con le dichiarazioni del ministro della Difesa Mario Mauro – riconosce il diritto di rappresentanza di Assad attraverso l’unico vero alleato della regione. “Quando ci si siede per fare la pace, non ci sono…

Una Germania meno brillante basterà ad ammorbidire la Bundesbank?

Il ribasso della crescita tedesca da parte del Fondo monetario internazionale (Fmi) non bastava. A ghigliottinare le aspettative della Germania adesso è, ufficialmente, la Bundesbank del governatore Jens Weidmann. La colpa è degli altri Paesi dell'eurozona, malati di disoccupazione record e produttività a terra, così come la domanda interna. Una sorte, quindi, che non dipende certo da Berlino, si tiene…

La tragedia dei bambini in Siria

Mentre le diplomazie sono impegnate a convocare una nuova conferenza internazionale a Ginevra, in Siria si continua a morire ogni giorno. La nebbia della guerra rende difficile perfino una stima precisa delle vittime causate dal conflitto e di chi, come i rifugiati o i feriti, ne sta subendo pesantemente le conseguenze. La guerra civile in Siria ha caratteristiche drammaticamente uniche…

Il Fatto strapazzato da Napolitano. La querelle vista da Paolo Franchi

Lo hanno definito “garante forever” delle larghe intese, cosa che peraltro “non è vera”. Per questo, ragiona l'editorialista del Corriere della Sera Paolo Franchi, “credo che la precisazione del Capo dello Stato, che ha tirato le orecchie facendo nomi e cognomi ci sta tutta”. Non ha mai parlato di governo a tempo, né ha mai detto di considerare eterna la…

Giornalismo tra Potere, verità e complotti...alla Totò

Ho presto maturato che l'autonomia del giornalista e la spesso reclamata liberta' di stampa nel mondo giornalistico sono parole belle, attraenti e seduttive, ma senza il loro contenuto e senso reali: impossbili da praticare per l'assoggettamento di ogni testata, di destra e di sinistra, ad un editore puro, rarissimo, o ad un editore-partito, maggioritario, e di conseguenza al direttore che…

Obama e il dilemma degli Usa: più libertà o più sicurezza?

Il senso del dibattito sulla sorveglianza governativa statunitense sulle utenze dei propri cittadini lo dà l'appello della American Civil Libery Union: “Fermate i massicci programmi di spionaggio del governo”. Le inchieste del Guardian e del Washington Post sui milioni di tabulati telefonici spiati e forniti dal gestore Verizon e sul programma Prism di raccolta di dati e informazioni dai server…

Lo sfogo di Ilaria Cucchi

"Hanno messo sotto processo Stefano e la nostra famiglia": lo ha detto Ilaria Cucchi, la sorella del geometra 31enne morto nell'ottobre 2009 nel reparto protetto del Pertini, il giorno dopo la sentenza di primo grado. "A volte mi chiedo - ha raccontato Ilaria in conferenza stampa - se ho fatto bene a fare tutto questo, io volevo un processo per…

Ecco quando Facebook e Twitter possono costare il posto di lavoro

Prima di condividere una foto su Facebook o pubblicare un'informazione su Twitter meglio pensarci bene, soprattutto se si è in cerca di lavoro. Lo dice uno studio della società inglese "On device research" secondo cui 1 persona su 10 fra i 16 e i 34 anni ha perso un'occasione di lavoro a causa del proprio profilo su un social network.…

×

Iscriviti alla newsletter