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Non c’è il rischio di un caso Cipro anche nel resto d’Europa, quello è stato un episodio isolato dettato dalla straordinarietà del sistema bancario. Commenta così l’economista Mario Seminerio la decisione dell’Ecofin di prevedere il cosiddetto fallimento bancario ordinato.

Fallimento delle banche: l’Ecofin sposa il modello Cipro?
Non lo penso affatto. In primis investitori e risparmiatori pagheranno il costo parziale del dissesto della banca. Prima però saranno colpiti gli azionisti, come logico che sia, in seguito gli obbligazionisti subordinati, quelli cosiddetto senior, poi i depositanti non assicurati. Da ultimi i depositanti assicurati. Per cui vedo una sequenza abbastanza razionale, in quanto relativa proprio a questa tipologia di intervento, che non definisco scandalosa.

Per quali ragioni?
Perché necessita di spezzare il circolo vizioso che esiste tra il debito sovrano e la situazione delle banche. Si tratta di un compromesso che non lo spezza in toto, ma lo attenua mi auguro in misura sufficiente. Anche se ho qualche dubbio. Ma più in generale dissento da una lettura che viene presentata come una mossa che sposa il modello Cipro. Solo apparentemente è così.

In cosa si distingue?
È una soluzione razionale che, penso, non avesse molte alternative. Molto dipenderà dalla sequenza con cui investitori e risparmiatori saranno colpiti. Ma le garanzie per i piccoli depositanti assicurati restano integre. Continuo a credere che il caso Cipro sia stato unico e davvero irripetibile, proprio per la peculiarità di quel sistema bancario.

L’equilibrio tra regole armonizzate e flessibilità nazionale come riuscirà a preservare la libera concorrenza ma anche la libertà dei singoli correntisti?
L’accordo è un compromesso, esiste la possibilità che uno stato nazionale intervenga in una misura pari al 5% rispetto al totale del passivo delle banche. Questo è un cuscinetto che servirà a proteggere alcune categorie di investitori e risparmiatori. Ciò potrebbe garantire la concorrenza e non la limiterebbe. L’obiettivo è ridurre l’innesco e l’intreccio perverso tra debito bancario e debito sovrano: ma ci riesce in parte. Non sono particolarmente pessimista, poi c’è la possibilità di utilizzare il fondo Esm con condizionalità di una certa entità.

Quindi in definitiva un provvedimento utile al sistema europeo?
La sostanza è che le banche al livello nazionale devono sapere che con questo accordo viene ridotta, secondo me in maniera interessante, la possibilità di azzardo morale: nel senso di dire “si faccia un po’quel che si vuole, tanto alla fine paga Pantalone”. Adesso non sarà più così a regime. Per cui investitori e risparmiatori dovranno a loro volta fare i compiti a casa.

Quali?
Diventerà importante conoscere le banche e analizzare la qualità della loro attività. Bisognerebbe che fosse accentuato il fatto che non tutte le banche saranno uguali di fronte a risparmiatori e investitori: alcune saranno gestite meglio, altre più a rischio. Sotto questo aspetto la competizione, oltre ad essere preservata, potrebbe anche essere valorizzata.

Il ministro francese Moscovici lo ha definito un successo per la stabilità finanziaria europea: sbagliano i maligni a leggerlo come l’annuncio disperato del prossimo aderente al club dei Piggs?
Francia e Germania sono reduci da uno scontro su quando e come l’Esm dovrebbe intervenire per proteggere gli altri creditori. Il commento di Moscovici è una frase standard, dal momento che proviene da un governo certamente in difficoltà ma che non mostra ancora esempi di sistema bancario in apnea. La Francia è in affanno tutto, ma non ancora nel sistema bancario.

E l’Italia invece quanto è in affanno? Ci crede a quel rapporto di Mediobanca?
Prima vorrei capire perché il rapporto sia stato scritto in quei termini. Dopo di che, è chiaro che la situazione complessiva del Paese non è buona, c’è un deterioramento costante e si continua a rinviare la data di questa fantomatica ripresa. Dire come fa Grillo che fra tre mesi saranno finiti i soldi lo vedo solo come sensazionalismo. Ma le manovre come quelle che abbiamo visto fare dal governo non aiutano certo ad uscire dall’impasse: solo partite di giro.

twitter@FDepalo

Ecofin, perché sul fallimento delle banche non si è scelto il metodo Cipro

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