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Secondo un sondaggio pubblicato qualche giorno fa dal settimanale The Observer, il Partito dell’Indipendenza del Regno Unito (Ukip) ha il 17% dell’appoggio popolare, mentre il partito dei Tory il 28%, i laburisti il 38% e i liberal-democratici l’8%. I risultati elettorali hanno confermato questa tendenza che ha sconvolto l’ambiente politico tradizionale del Regno Unito. Una vittoria già annunciata dal leader ultraconservatore dell’Ukip, Nigel Farage.

Il candidato anti-sistema

Classe 1964, Farage ha fatto carriera politica nel Partito conservatore. Ma la rottura con il partito è arrivata insieme all’alleanza con John Major per il Trattato di Maastricht. Nel 1993 è arrivata l’unione con l’Ukip come membro fondatore e nel 2006 è stato eletto leader e si è presentato come candidato anti-sistema.

Secondo il quotidiano The Guardian, Farage fa apparire i suoi avversari “come politici che prendono le cose troppo sul serio”. Con lui, il libro delle regole non si applica. Irriverente e populista, nel 2009 ha preso di mira anche il re spagnolo Juan Carlos: “Il vostro re è gentile, una persona meravigliosa, la principessa è molto bella, ma non sarebbe costato molto offrire qualche ‘tapas’. Si vede che la Spagna è in crisi”, ha detto Farage, secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo El Pais. L’articolo con il titolo “Una notte con Nigel Farage, l’uomo più odiato dell’Eurocamera”, sparava sentenze anche contro la presidenza dell’Unione: “Sappiamo che quel ruolo non vale assolutamente niente”.

Il discorso anti-europeo

Nelle ultime settimane è rimpallato sul web il famoso video nel quale Nigel Farage critica la democrazia europea, l’Ue, Van Rompuy e il resto degli europarlamentari. Il video non è recente ma il discorso resta valido, e nel Regno Unito il video ha avuto grande successo sulla rete. La conseguenza? Farage è considerato da molti “l’uomo che dice la verità”.

Fedele di Margaret Thatcher, Farage è a favore del mercato e, anche se potrebbe essere un politico repubblicano del Tea Party, non è un conservatore fondamentalista. Il suo è un modello liberale populista di destra e senza dubbio anti-politico e anti-sistema. Con un discorso sociale che conquista la classe media sfiduciata.

I partiti della rabbia

L’Ukip è simile ad altri gruppi politici europei come la Lega Nord italiana, il Partito popolare danese, i Veri finlandese, il Movimento per la Francia, la Concentrazione popolare ortodossa in Grecia, l’Ordine e Giustizia in Lituania e il Partito Nazionale Slovacco.

Tutti condividono idee di un nazionalismo escludente, social-conservatore, anti-comunista, anti-immigrazione, populista e protezionista. Ma soprattutto una grande rabbia nei confronti dell’Europa.

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