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Per il Movimento 5 Stelle è arrivato “il momento della resa dei conti”. Con queste parole minacciose escono allo scoperto un gruppo di hacker che da questa mattina hanno iniziato a pubblicare on line parte di alcune corrispondenze private frutto della violazione delle casella di posta di decine di parlamentari spiate per mesi. “Promuovete la trasparenza… ma non la praticate in casa”, è il concetto alla base del gesto compiuto dal gruppo di hacker.
A rivelarlo è il sito dell”Espresso, secondo il quale a essere colpiti sarebbero una trentina di deputati e senatori del Movimento 5 stelle.

“Abbiamo una copia di tutte le vostre email – proseguono in un video di presentazione che sta facendo il giro della Rete – Se non le volete vedere pubblicate dovete soddisfare le nostre richieste”. Quali? “Le nostre richieste di trasparenza: la pubblicazione immediata di redditi e patrimoni di Giuseppe Grillo e Gianroberto Casaleggio e il dettaglio dei ricavi derivanti dal sito www.beppegrillo.it e correlati”.

Trasparenza
Dopo tanta pressione Grillo una decina di giorni fa aveva pubblicato il rendiconto a 5 Stelle da sempre promesso. Un bilancio snello ed essenziale, senza troppi dettagli su entrate ed uscite. La rendicontazione delle spese “è una bella cosa, fatta in completa trasparenza, aspettiamo che la facciano anche giornali e partiti”, scriveva Grillo, intervenendo sulla web tv La Cosa, ringraziando attivisti e simpatizzanti che hanno contribuito al tour elettorale con oltre 770mila euro. Ma evidentemente non è bastato.

Stefano Feltri, capo dell’economia al Fatto Quotidiano lo aveva già messo in risalto: “Grillo non documenta le spese per la campagna, anche se lo aveva promesso”, è il monito lanciato dal giornalista a febbraio su Twitter. E considerata la controversa gestione del manager Casaleggio è ancora lecito porsi qualche interrogativo.

Chi si è reso protagonista della violazione?
Secondo l’anticipazione diffusa dell”Espresso – gli autori farebbero parte di uno sconosciuto gruppo di persone che si autodefiniscono “hacker del Pd” anche se non c’è nessuna prova che realmente abbiano qualcosa a che fare con il Partito democratico. Nelle mail spiate si trovano anche messaggi ricevuti da altri esponenti politici o contatti dei titolari della casella.

Il video rivelatore

Il gruppo sostiene che ogni settimana verranno pubblicate le caselle di posta elettronica di un deputato o senatore del Movimento 5 Stelle. La pubblicazione sarà interrotta solo quando le richieste formulate saranno soddisfatte.

Il primo bersaglio
“Questa mattina – spiega L’Espresso – è stato messo online un link contenente le mail della casella di posta di Giulia Sarti, deputata ventiseienne del M5S, capolista grillina per l`Emilia-Romagna. A essere colpito è stato il suo account personale di webmail. Si parla di migliaia di corrispondenze, per un totale di circa 1,8 Gigabyte di spazio, che vanno molto indietro nel tempo, e che sicuramente – riferisce ancora – coprono tutto il 2012 per arrivare alle ultime settimane. E che contengono anche tutte le discussioni interne e i mal di pancia del Movimento 5 stelle. Ma anche numeri di telefono, dati sensibili e privati di decine di persone in contatto con la grillina o gli altri attivisti”.

Anonymous + Pd
Gli ‘hacker del Pd’ sostengono di essere cyberattivisti e sfoggiano un logo che unisce il simbolo senza testa di Anonymous con quello del Pd. Il gruppo è nato da poco, non ha fatto altre azioni con questa sigla in precedenza, ma mostra di sapersi organizzare bene, gestendo l`operazione nei dettagli. Erano in possesso di questi materiali da tempo ma hanno scelto di muoversi adesso.

L’obiettivo
I suoi membri dicono di voler colpire Grillo e Casaleggio perché “loro sono scesi nel nostro territorio, il cyberspazio, e hanno provato a usare le masse per i loro fini sfruttando le caratteristiche della rete. Ora dovranno venire allo scoperto. Chi di trasparenza ferisce, di trasparenza perisce”.

Chi spia la posta dei parlamentari del Movimento 5 Stelle

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