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Una sconfitta che sa di trionfo. Nonostante abbia perso, il candidato dell’opposizione venezuelana Henrique Capriles Radonski festeggia i risultati delle elezioni di ieri. “Interessante paradosso: Maduro vincendo, perde. E Capriles perdendo, vince”, ha detto l’analista politico venezuelano e presidente di Datanalisi, Luis Vicente León dall suo account Twitter @luisvicenteleon.

Una storia conclusa?

Non si sa se questa storia avrà un altro capitolo. Maduro ha accettato di ricontare il 100% dei voti e includere quelli all’estero (circa 50mila). Certo è che se dovesse rimanere come presidente eletto Maduro, Capriles potrà ricordare quello che è successo nel 2007. Durante quel referendum consultivo per modificare la Costituzione, il chavismo ha perso per poco. E quella sconfitta aveva dato a Hugo Chávez la spinta per promuovere un’altra consultazione.

Capriles ha recuperato quasi un milione di voti rispetto alle elezioni del 7 ottobre del 2012, quando aveva perso contro Hugo Chávez. Si è imposto in 11 città e in otto regioni determinanti come Miranda, Táchira, Zulia e Lara, con alta densità demografica.

La sfida di Capriles

Alcuni leader dell’opposizione come Maria Corina Machado e Pablo Perez lo hanno avversato ferocemente. Avevano smesso dopo le primarie dell’opposizione a febbraio del 2012.

Ora la principale sfida di Capriles sarà riuscire a mantenere unita la coalizione dell’opposizione dopo la sconfitta. Con i partiti della destra e della sinistra che oggi lo sostengono. A suo favore ha giocato l’essere riuscito a guadagnare più di sette milioni di voti in una campagna elettorale breve e senza risorse. Che sta spaventando davvero il chavismo.

Perché Capriles ha vinto perdendo le elezioni in Venezuela

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