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Non è la prima volta che la Corea del Nord si lancia in pesanti retoriche di guerra. Ma alla fine le provocazioni sono sempre rimaste nel territorio delle parole.

Dal 1992, ogni volta che si insedia un presidente in Corea del Sud, il regime di Pyongyang accoglie il nuovo leader ravvivando le tensioni. Sia con incursioni sottomarine, battaglie navali o lancio di missili. È lo strano modo di ricevere il nuovo vicino e fare vedere chi comanda nella penisola.

La scusa (americana) per il riarmo

In un editoriale a firma di Park Han-shik pubblicato sul quotidiano sudcoreano The Hankyoreh, si sostiene la tesi che queste tensioni non sono il preambolo di una guerra ma un regalo (inconsapevole) della Corea del Nord ai suoi nemici americani. Gli Stati Uniti vogliono potenziare del 50% il sistema di difesa missilistica sulla costa occidentale, in previsione di qualsiasi attacco nucleare, ma in molti lo giudicano uno spreco di denaro pubblico a causa degli scarsi risultati nelle prove di intercettazione di missili. Si impone l’austerity.

Vendita (di armi) alla Corea del Sud

“L’obiettivo degli Stati Uniti è ribadire la loro superiorità in un momento in cui molti altri paesi hanno missili balistici a lunga gittata. Washington non teme minimamente la minaccia nordcoreana e cerca una scusa per gonfiare il bilancio destinato alla difesa missilistica”, ha scritto Han-shik. In questo quadro di aumenti di fondi la Corea del Sud ha un ruolo fondamentale perché è uno dei principali importatori di armamenti dagli Usa.

Tolleranza zero

Questa volta le tensioni arrivano dopo l’insediamento di Park Geun-hye, la prima donna presidente della Corea del Sud, eletta lo scorso febbraio. E la pazienza sudcoreana sembra essere finita. Secondo Foreign Policy, da quando nel 2010 i nordcoreani hanno affondato una nave da guerra uccidendo 46 marinai, la Corea del Sud non è più disposta alla tolleranza. In più, da dicembre del 2012 è in orbita un satellite che offre un enorme vantaggio alla Corea del Nord per il lancio di missili. Le condizioni non permettono di restare ancora fermi.

Capacità nucleare

A febbraio del 2013 la Corea del nord ha condotto un test nucleare con risultati migliori rispetto ai due precedenti. Così, “prima della scadenza del secondo mandato del presidente Barack Obama è probabile che la Corea del Nord diventi il terzo paese (dopo Russia e Cina) a puntare un missile nucleare contro gli Stati Uniti”, ha scritto FP. Oggi il regime di Pyongyang potrebbe avere la capacità di abbattere la Corea del Sud e buona parte del Giappone a colpi di missili: 500mila solo nella prima ora di un ipotetico attacco.

Fino ad oggi la Corea del Nord è sempre stata cauta perché davanti alla Corea del Sud, al Giappone e agli Stati Uniti aveva tutto da perdere. Ma nella penisola tira una nuova aria: Kim Jong-un è giovane e inesperto e si sente follemente onnipotente.

Corea del Nord, perché questa volta c’è da avere paura

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