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Il presidente francese François Hollande torna alla riscossa. Con i sondaggi che certificano il crollo del favore di cui gode presso l’opinione pubblica e la bocciatura della sua proposta sulla maxi-patrimoniale sugli individui, il suo nuovo obiettivo per rimpinguare le casse dello Stato sono le imprese. Poco male se Hollande rischia di dare il colpo finale ad un sistema industriale già in ginocchio. Quello che conta, per ora, è tornare in pista con il suo cavallo di battaglia, la patrimoniale, e compattare una base del partito che si fa sempre più critica verso il presidente.

La proposta di Hollande

Il presidente, spiega il Financial Times, punta tutto sulla sua promessa elettorale di imporre una tassa del 75% sulle società con reddito superiore al milione di euro, dopo che la prima versione, che avrebbe dovuto colpire i singoli individui, è stata bloccata dalla corte costituzionale, e, la scorsa settimana, dalle autorità di controllo. Hollande, che sta cercando di riguadagnare il favore dell’opinione pubblica mentre i dati sui conti pubblici diventano sempre più negativi, ha spiegato che spostare la tassa dai milionari alle società sarebbe un modo per far contribuire “la Francia più ricca” alla ripresa dello Stato.

La reazione delle imprese

Ma l’annuncio di Hollande ha sconvolto le imprese, che ritengono la misura eccessiva. Questa patrimoniale inoltre, cumulata con gli altri aumenti decisi dal socialista, minaccia gli investimenti e rischia di scatenare una fuga delle imprese.

Il deficit pubblico

Ma l’obiettivo di Hollande ora è fare cassa, con un deficit pubblico che preoccupa l’Eliseo, nonostante l’apertura di Bruxelles sulla tempistica per la procedura di rientro per gli sforamenti eccessivi. Il rapporto deficit-Pil in Francia si è attestato nel 2012 al 4,8% oltre le stime del governo che lo indicavano al 4,5%, con un possibile sforamento al 4,6% legato ai costi del salvataggio di Dexia. Si tratta comunque di un miglioramento rispetto al 5,3% dell’anno precedente. Per il 2013 il governo punta ad un obiettivo del 3%, mentre la Commissione Ue stima un 3,7%. Il debito, riporta Bloomberg, si è invece attestato al 90,2%.

Crollo dei consumi e disoccupazione da record

Intanto crollano i consumi delle famiglie. La spesa è diminuita del 2,9% rispetto allo stesso mese del 2012 e dello 0,2% rispetto a gennaio. A pesare è soprattutto l’alto tasso di disoccupazione, con un numero di disoccupati oltre i 3 milioni.

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Così Hollande terrorizza le società francesi

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