Skip to main content

È giugno la data fissata per l’inizio delle trattative per l’accordo di libero scambio tra Stati Uniti ed Unione europea. Prima della fine del semestre di presidenza europeo irlandese. L’obiettivo di Dublino rischia tuttavia di scontrarsi sull’ipotesi di veto francese nel caso le trattative dovessero riguardare anche il settore della cultura, in particolare gli audiovisivi.

A dirlo è stata il ministro per il Commercio francese, Nicole Bricq, durante l’incontro con i suoi omologhi europei. L’ambizioso accordo, dovesse andare in porto, darebbe vita alla più grande area di libero scambio al mondo e nelle previsioni dei fautori favorirebbe le economie e l’occupazione in entrambe le sponde dell’oceano Atlantico. Il nodo culturale è tuttavia di primaria importanza per Parigi.

“La Francia cerca di preservare il dinamismo e l’influenza della propria creazione artistica”, ha detto il ministro citato dall’agenzia France Presse. La posizione della Francia, ha aggiunto “non è negoziabile e questa non è una sorpresa”.

Il governo di Parigi ha più volte sottolineato l’importanza sociale dell’audiovisivo, in particolare di film e programmi televisivi, tale da giustificare l’imposizione di barriere per tutelare la lingua e la cultura nazionale.

Secondo quanto riferisce il sito EuObserver, Bricq ha inoltre definito ingenua la suggestione che l’accordo possa portare sostanziali benefici all’economia europea. La discussione, ha detto, sarà lunga e difficile, e forse non salverà il Vecchio Continente “dall’attuale anemia”. Secondo un recente studio del think tank londinese Centre for Economic Policy Research, l’accordo porterebbe un beneficio di 119 miliardi di euro l’anno per l’Europa e di 95 miliardi per gli Usa.

Al termine dell’incontro a Dublino il ministro del Commercio irlandese, Richard Bruton, ha detto che i partner europei sono vicini ad una posizione comune, sottolineando la volontà di arrivare a una decisione entro il 14 giugno. Significativa, sottolinea l’Irish Independent, è stata la presenza al vertice di Michael Froman, consigliere di Barack Obama per la sicurezza nazionale per gli affari economici.

I timori francesi sul patto di libero scambio Ue-Usa

È giugno la data fissata per l'inizio delle trattative per l'accordo di libero scambio tra Stati Uniti ed Unione europea. Prima della fine del semestre di presidenza europeo irlandese. L'obiettivo di Dublino rischia tuttavia di scontrarsi sull'ipotesi di veto francese nel caso le trattative dovessero riguardare anche il settore della cultura, in particolare gli audiovisivi. A dirlo è stata il…

Due generazioni allo specchio. Gianni Letta presenta il libro di Fava del Piano e Pietrabissa

18 aprile, ore 18. Alla Camera si stava certificando il fallimento della seconda votazione per eleggere il Presidente della Repubblica, tra psicodrammi democrat, grillini scatenati, accordi fatti e saltati in un attimo. Poco distante, nella sede dell'editore Gangemi, in via Giulia, schegge di destra e sinistra, nelle persone di Gianni Letta e Tiziana Ragni, si sono ritrovate in una momentanea e limitata sintonia. L'occasione è…

Ecco i nuovi pianeti abitabili scoperti dalla Nasa

Mentre la Terra soffre a causa dell'inquinamento e della sovrappopolazione, gli scienziati stanno cercando nuovi pianeti abitabili. La Nasa oggi ha annunciato la scoperta di tre pianeti al di fuori del sistema solare definiti come "i migliori candidati per ospitare la vita": orbitano attorno alla stella Kepler-62 e Kepler-69 e sono stati avvistati dalla omonima sonda, che sta esplorando oltre…

Prodi? Un presidente della Repubblica stile "Bergoglio". Parla il vaticanista Marroni

“Romano Prodi? La sua elezione a presidente della Repubblica sarebbe molto simile a quella di Papa Francesco”. A tracciare questo parallelismo è Carlo Marroni, vaticanista del Sole 24 ore e conoscitore dei rapporti tra politica e mondo cattolico. Marroni, uno dei pochi giornalisti ad aver previsto l’elezione a Pontefice dell’allora Cardinale Jorge Mario Bergoglio, utilizza il paragone per evidenziare la…

Presidente della Repubblica: terza fumata nera

Nessun accordo alla terza votazione per l'elezione del Presidente della Repubblica. Questi i risultati del terzo scrutino alla Camera, così come annunciati all'Aula dalla presidente della Camera, Laura Boldrini: 250 voti a Rodotà, 34 a Massimo D'Alema, 22 a Prodi, 12 a Napolitano, 9 a Cancellieri, 8 a Sabelli Fioretti, 7 a De Caprio, 6 a Marini, 5 a Mussolini, 5…

Il mercato (delle piccole e medie imprese) della difesa

Pubblichiamo un articolo del dossier “ Imprese italiane, Donne arabe, Contractors, Nasa” di Affari internazionali In tempi di tagli ai bilanci della difesa, le industrie europee del settore devono puntare sulle esportazioni e sull'innovazione tecnologica per sopravvivere. Una scelta che incide in modo diverso sulle piccole e medie imprese (Pmi) e sulle grandi, e che richiede un impegno anche da…

Una Capitale più ricca perché diversamente ricca

E Roma risorgera' piu' bella e superba che pria, diceva l'impareggiabile Petrolini. E cosi' sara' dopo i cinque anni di degrado culturale e politico, di devastazione sociale e pessima amministrazione da parte della giunta di centro-destra del Sindaco Gianni Alemanno! Non solo ma, come si merita una grande metropoli europea, il progetto culturale e politico e' di farne una Capitale…

Prodi e Monti, la guerra dei professori

I due, si sa, non si amano troppo. O meglio, non condividono troppo, anzi nulla, teorie e prassi. L'uno liberale-liberista, l'altro cattolico sociale. Beninteso, anche Mario Monti come Romano Prodi è cattolico. Ma le differenze ci sono eccome. Però le diatribe sui filoni del cattolicesimo non sono quelle dirimenti. A far confliggere i due professori sono stati in questi anni…

Prodi a Milano pro Bersani

L'ultima apparizione pubblica di Romano Prodi risale al 17 febbraio scorso. In piazza Duomo a MIlano il Professore era salito "a sorpresa" sul palco e aveva sostenuto la candidatura alle elezioni di Pier Luigi Bersani.

Riserve di petrolio a fondo perduto

Dal 60% all'80% delle riserve di combustibile di proprietà delle aziende quotate in Borsa potrebbero essere classificate come "non utilizzabili" se verranno confermati i limiti sulle emissioni di CO2: è quanto riporta il sito della Bbc, citando uno studio della London School of Economics. Secondo lo studio nel 2012 circa 200 aziende quotate in Borsa hanno speso circa 500 miliardi…

×

Iscriviti alla newsletter