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Ammuina?
A questo blog sorge il dubbio che il piedino sotto il tavolo del PD a Grillo sia una espressione della napoletana “ammuina”. Guardando ai rispettivi tornaconti, il PD e il PDL hanno infatti non poche ragioni per stringere un sodalizio. Per salvare la faccia con la propria base, tuttavia, è necessario che il vertice del PD mostri al proprio elettorato di averle provate davvero tutte prima di mettersi al tavolo del negoziato con l’odiato Cav.

In politica un urgente problema comune è un collante più forte di tanti ideali
PD e PDL hanno più punti su cui sono pronti a convergere, dalla giustizia all’economia. Prima dei programmi condivisi, però, nell’arena cinica e bara della politica contano gli interessi e i bisogni.

In sintesi: PD e PDL hanno l’esigenza di rinnovarsi internamente. Esigenza improcrastinabile, che la montante marea degli indignados e l’affermazione del M5S ha sancito con grande chiarezza. Ma rinnovarsi è uno sforzo enorme per qualsiasi organizzazione, figuriamoci per partiti politici dove la logica dominante è la salvaguadia a tutti i costi dei privilegi acquisiti (la celebre “cadrega”). Il PD deve capire se premere il pulsante “fast-forward” su Renzi e rinnegare così il vecchio politburo, scontentando i tanti maggiorenti che sono stati più o meno pazientemente in fila per tanti anni nell’aspettativa della propria ora. Il PDL, a sua volta, è basato su un modello di governance monocratica altamente concentrata – lo chiamano “partito carismatico” – che rende difficili se non impossibili le transizioni di potere. Rinnovarsi è difficile, dunque, e questo fa sì che PD e PDL abbiano entrambi bisogno di tempo.

Il tempo: balsamo o veleno?
Il tempo, poi, nella testa di PD e PDL potrebbe al tempo stesso lavorare contro il M5S. PD e PDL, in altre parole, confidano nel potere seduttivo menu romano (il cui trittico di ingredienti è l’abituale “soldi, lussuria, vanità”) sui neofiti grillini, e sullo sgretolamento che ne avrebbe la leadership grillina. Grillo, invece, fa una scommessa di segno inverso: PD e PDL potranno sperimentare ogni sorta di accordo, ma non faranno che scontentare gli elettori, che il M5S tirerà dalla sua a suon di denunce e inflessibilità.

L'ammuina di Bersani e Berlusconi su Grillo

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Lo scacco matto di Abe con la nomina di Kuroda alla BoJ

Il premier giapponese Shinzo Abe canta vittoria. Far ripartire la stagnante economia nipponica era stata la sua promessa agli elettori conservatori fiaccati dal costante calo dei prezzi. Un impegno che ora manterrà, con tutta probabilità, grazie alla sua longa manus nella Banca centrale del Giappone (BoJ). Con la nomina da parte dell'esecutivo del nuovo governatore Haruiko Kuroda, già presidente della…

Agenda digitale a 5 stelle su Telecom e reti tlc

Lo tsunami elettorale che ha travolto l’Italia avrà conseguenze rilevanti anche per l’Agenda digitale? Per i grillini il termine Agenda digitale è troppo tecnico. In questi casi meglio parlare di “Informazione e digitalizzazione”. Convinti che l’informazione rappresenti il fondamento della democrazia, hanno elaborato un programma suddiviso in gruppi di lavoro (Stato e cittadini, Energia, Informazione, Economia, Trasporti, Salute, Istruzione) e…

Grillo alla prova delle istituzioni. Bersani lo faccia governare

Al “governo del cambiamento” che oggi Pierluigi Bersani propone in un’intervista a Repubblica, Federico Mello, giornalista e autore di “Il lato oscuro delle stelle” (Imprimatur editore), suggerisce un’altra soluzione: “Beppe Grillo ha lanciato ieri l’idea di un governo 5 stelle? Bersani glielo faccia fare, così lo vedremo alla prova dei fatti. Stare fuori dalla responsabilità che qualsiasi forma di governo…

Il partito degli astenuti ha vinto, ma non festeggia

In passato, la percezione preelettorale costituiva essenziale indizio circa l’imminente risultato maggioritario. Il 2013, invece, ha smentito le speranze e le convinzioni di chi si sarebbe detto vincente. La rivoluzione grillina, infatti, ha determinato un cambiamento dell’opinione pubblica: prima del seggio e stante la scrittura a matita copiativa. Per queste ragioni, le elezioni 2013 offrono, a noi statistici, una quantità…

I debiti di guerra del XXI° secolo

Il debito dei paesi ricchi, che ha iniziato a camminare a metà degli anni ’70, ormai corre. Una corsa che ogni anno deve essere sostenuta da gigantesche emissioni globali di bond sovrani. Almeno 10,9 trilioni di dollari nel 2013 secondo l’Ocse, che al tema dei prestiti agli stati ha dedicato un recentissimo outlook dove, fra le altre cose, è contenuto…

Grillini e bersaniani spingono per un governo Pd a 5 Stelle

Per il 72 per cento degli elettori di centrosinistra e per il 66 per cento di quelli del Movimento 5 Stelle, Bersani e Grillo dovrebbero allearsi e governare assieme. Lo rileva un sondaggio realizzato dall'Istituto Swg in esclusiva per Agorà, su Rai Tre. Per il 16 per cento degli elettori del centrosinistra e per il 14 per cento di quelli del…

La ramanzina politica ed economica di Napolitano alla Germania

Cara Merkel e cari amici tedeschi, adesso basta con l'austerità da esportare: anche voi ora dovete contribuire a risollevare l'economia europea ricordandovi di essere quella virtuosa locomotiva economica che ora però non traina più gli altri Paesi europei. Non sono le parole precise pronunciate da Giorgio Napolitano in Germania, ma è il messaggio politico ed economico implicito che si trae…

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