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C’è una crisi nella crisi che si sta consumando in queste ore nell’isola cipriota ed è quella tra Russia e Unione europea.

Per il Cremlino il prelievo forzoso sui conti bancari “è ingiusto e pericoloso“. Lo ha dichiarato oggi il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov.

Il piano di salvataggio per Cipro proposto da Fmi e Ue riguarda la Russia da vicino: secondo varie stime, gli asset appartenenti a cittadini o società russe – per la quali Cipro costituisce un deposito offshore – ammontano a circa 20 miliardi di euro.
La Russia aveva già accordato nel 2011 un prestito di 2,5 miliardi di dollari alla Repubblica di Cipro, la cui economia è stata messa in ginocchio dai forti vincoli con il settore bancario greco.
E per discutere una possibile ristrutturazione di questo prestito, il ministro delle Finanze cipriota, Michalis Sarris, sarà a Mosca mercoledì.

Intanto, come previsto da diversi opinionisti, il prelievo forzoso sui depositi assicurati ha scatenato il panico non solo a Cipro, ma nei risparmiatori degli altri paesi in difficoltà come Spagna, Portogallo, Grecia e la stessa Italia e soprattutto nelle borse, oggi fortemente negative in tutta l’Eurozona.

Sebbene interessata, l’opinione russa che Cipro potesse essere salvata senza ricorrere a misure così drastiche è stata condivisa da quasi tutti i commentatori economici, con qualche piccola eccezione.

Perché allora si è deciso di procedere con una modalità così autolesionistica come quella del prelievo forzoso?

La spiegazione per il premio Nobel americano Paul Krugman risiede proprio nella natura dell’isola che “è un paradiso fiscale, soprattutto per le attività di uomini d’affari russi, il che significa che ha un settore bancario estremamente sovradimensionato (si pensi all’Islanda) – gli attivi bancari sono pari a circa 5 volte il suo Pil – e che un salvataggio senza prelievo sarebbe stato visto come un piano di salvataggio non solo di Cipro, ma anche dei russi, qualcosa di incerta integrità morale”.

L’OFFERTA DEL COLOSSO RUSSO DELL’ENERGIA
Intanto si susseguono le indiscrezioni, come quella diffusa dalla tv Sigma secondo cui il colosso energetico russo Gazprom avrebbe proposto al governo un piano in cui la società s’impegnerebbe alla ristrutturazione delle banche del paese in cambio dei diritti di esplorazione per gas naturale a Cipro in modo esclusivo.
In parole povere, la proposta avrebbe consentito a Cipro di evitare le pesanti misure imposte dall’Ue in cambio d’aiuto, cedendo però al colosso russo il controllo delle risorse di gas del Paese.

I rappresentanti della società russa avrebbero presentato la proposta all’ufficio del presidente cipriota Nicos Anastasiades domenica sera.

Anastasiades – si apprende da una fonte anonima su Newsit, ha fatto sapere di non essere disposto a discutere l’offerta russa.

LA SMENTITA DI GAZPROM
Non ha tardato però la smentita di Gazprom che ha tramite il suo portavoce Serghiei Kuprianov ha detto di non aver proposto aiuti finanziari a Cipro in cambio di licenze di esplorazione. “Smentisco queste informazioni”, ha dichiarato Kuprianov, citato dall’agenzia Ria Novosti.

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