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Nessuna sorpresa, in campagna elettorale non è una novità. Stiamo parlando delle numerose promesse che le coalizioni candidate a Palazzo Chigi hanno inserito nei loro programmi elettorali per quanto riguarda il settore sanitario. Vediamo uno alla volta quali sono le proposte di riforma presentate da Bersani, Monti, Berlusconi, Grillo, Ingroia e Fermare il Declino per un settore che vale l’11,2% del Pil italiano.

Pd-Sel-Psi

La coalizione dei progressisti intende a fermare i tagli al Servizio Sanitario Nazionale, verso il quale invece bisogna indirizzare maggiori investimenti, recuperando risorse da sprechi e inefficienze. Si punta alla ricerca di soluzioni alternative ai nuovi ticket previsti dal 2014 (2 miliardi di euro). Secondo il segretario Pier Luigi Bersani “il ticket è una delle tasse più odiose e ingiuste perché è una tassa che ricade su chi è più malato. Per questo noi vogliamo eliminare tutte quelle consulenze che non servono per tutelare la salute e abolire il ticket per sollevare da una spesa aggiuntiva quei cittadini che si devono curare. Noi siamo per il mantenimento di un servizio sanitario nazionale pubblico e per tutti. Di fronte alla malattia non c’è per noi né povero né ricco. E questo è il modo giusto per garantirlo: non con tagli lineari, ma con più efficienza, guardando davvero nelle pieghe dei conti della sanità ed eliminando gli sprechi e le spese superflue”.
I progressisti intendono anche rafforzare il ministero della Salute, rilanciare l’industria – a partire da quella farmaceutica – con un piano di 3-5 anni, tener fuori i partiti dalle nomine, riqualificare le cure sul territorio e rivedere il ruolo degli ospedali.

Scelta civica-Udc-Fli

Il premier Mario Monti già qualche mese fa aveva sollevato le sue perplessità sulla sostenibilità del Servizio sanitario nazionale e nel suo programma infatti mira a recuperarne l’efficienza per cercare di garantire l’universalità delle cure. Anche il programma del premier, nella parte relativa alla Sanità, prevede il rafforzamento del ministero della Sanità, la sostituzione dei ticket con una franchigia legata al reddito Isee, le cure h24 previste dal modello messo a punto dal ministro Balduzzi e lo stop all’invadenza dei partiti. In più, per la coalizione montiana servono regole chiare nel rapporto pubblico-privato e la valorizzazione delle eccellenze e del merito. “Per difendere il Servizio sanitario nazionale è necessario innovarlo. Ora che possiamo guardare al futuro con più speranza – spiega Monti – sarà necessario destinare più risorse al Servizio sanitario nazionale gestendole con più trasparenza ed efficienza e continuando la lotta agli sprechi e alla corruzione”.

Popolo della Libertà-Lega Nord

Si presenta invece meno dettagliato il programma della coalizione di centrodestra che promette di realizzare la legge sul biotestamento, garantire per il settore sanitario una maggiore sussidiarietà, con la previsione dei “prezzi di riferimento” (la Lega invece ribadisce l’idea dei “costi standard” del federalismo), il cambio della legge Basaglia del 1978 sulla salute mentale e, anche qui, il riequilibrio del rapporto pubblico-privato.

Movimento 5 Stelle

Per quanto riguarda il settore sanitario, Beppe Grillo intende assicurare a tutti l’equità e l’accesso alle prestazioni essenziali. Fermo divieto del doppio lavoro per i medici nel settore pubblico e in quello privato (incentivando la permanenza nel primo), valorizzazione del merito, reintroduzione dei consigli di amministrazione nelle Asl e negli ospedali per limitare i poteri dei direttori generali. Il movimento grillino ipotizza anche la donazione dell’otto per mille alla ricerca medico-scientifica e il finanziamento di quella indipendente attingendo dai fondi di quella militare.

Fermare il Declino

La ricetta del movimento liberista non può che prevedere l’eliminazione degli sprechi – con particolare attenzione all’acquisto delle forniture da parte di Asl e ospedali – e più concorrenza tra il settore pubblico e quello privato, sulla base del modello tedesco. Grande attenzione viene riservata poi al rilancio dell’industria di settore, in particolare quella farmaceutica.

Rivoluzione Civile

Decisamente opposto al programma di Fermare il Declino, la lista che candida a Palazzo Chigi l’ex magistrato Antonio Ingroia vuole rimettere al centro il Servizio sanitario nazionale, estendendo anche la gratuità dei farmaci ad alcune tipologie di fascia C. Secco no ai tagli lineari e cancellazione delle misure che hanno favorito la sanità privata. Anche per Rivoluzione Civile occorre eliminare le ingerenze della politica e impedire il doppio lavoro pubblico-privato.

Guida alle elezioni. Le proposte sulla sanità di Bersani, Berlusconi, Monti e Grillo

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